Quante energie per una Miss un successo a tutti i costi di Alessandra Comazzi

Quante energie per una Miss un successo a tutti i costi Quante energie per una Miss un successo a tutti i costi COMUNQUE andasse, doveva essere un successo. E successo è stato, per la serata finale di Miss Italia, che si è beccata 9 milioni e 400 mila telespettatori. E ancora quasi tre milioni e mezzo di persone hanno pazientato per vedere il dopoMiss, una cosa tipo il dopo Festival di Sanremo, con le ragazze schierate a commentare. Lontanissimi quegli anni in cui, così come il Festival di Sanremo, Miss Italia sembrava una manifestazione d'altri tempi, tramontata e legata all'immagine di un'Italia povera che doveva riscattarsi e tornare alla normalità anche attraverso le belle ragazze in passerella. I servizi di Pino Corrias hanno raccontato benissimo l'atmosfera che si respirava a Salsomaggiore, tra aria termale e sfilate della nuova gioventù. Dalla televisione passava noia, confusione e tensione, più che la felicità del momento. Quando tutte le ragazze si stringono intorno alla vincitrice, abbracciandola e baciandola, sembra sempre che debba sgusciare lo stiletto della Strega che colpisce Biancaneve. Ma forse è soltanto il vecclùo ste| reotipo della rivalità femminile, I peraltro sempre negata dalle con¬ correnti. Da alcune inquadrature, però, soprattutto alla fine della gara, sembrava che le cose non fossero in realtà così serene. La prescelta Gloria Bellicchi, di Salsomaggiore, non ha pianto nel ricevere tutto l'armamentario della miss, lo scettro, la fascia e soprattutto la corona (dalle mani di Catherine Deneuve), e questo fatto inconsueto è stato spiegato dall'astrologa con i tanti pianeti della ragazza nei segni di fuoco, mentre lei è dell'Acquario, caratteristica di un forte temperamento che sa dominare le emozioni. Piangevano però alcune delle concorrenti eliminate. Sarà stato il segno zodiacale contrario, sarà stato normale, sarà stata la tensione, o tutte quelle giornate stancanti, di sfilate, di telecamere e di male ai piedi. E alla fine, dopo la proclamazione, sono rimaste pochissime, vicino al trono dell'eletta. Ogni tanto persino Fabrizio Frizzi era teso, quando gli consegnavano una busta che più che chiusa sembrava inchiavardata, o quando ha ricevuto numeri sbagliati, o difficilmente decifrabili, che gli hanno fatto chiamare una ragazza per un'altra («Fischiatemi, fischiatemi pure fino a quando non vi calmate, i fi¬ schi me li merito»); o quando ancora ha dovuto spiegare che, quando lui diceva stop alle votazioni telefoniche da parte del pubblico (pare ne siano arrivate dieci milioni nella sola ultima serata), il «centralone» funzionava ancora, arginando quindi le proteste del Codacons puntualmente arrivate. Nel «Dopo Miss», la vincitrice ha dimostrato di destreggiarsi senza troppi problemi tra gli scogli della lingua italiana e delle risposte, che tenevano testa con la loro banalità alla inevitabile banalità delle domande. Contro la serata finale del concorso, le altre reti si sono tenute molto abbottonate, trasmettendo vecchi film poco interessanti, e praticamente abbattendo la concorrenza. E noi ricordiamo che sabato esce «In tivù», il supplemento televisivo della «Stampa» diffuso per ora in Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, cui i lettori possono mandare le loro brevi recensioni di programmi e le idee per la televisione che vorrebbero. «La Stampa - In tivù», via Marenco 32, 10126, Torino; fax 011/6568.131; casella di posta elettronica acomazzi@tin.it. Alessandra Comazzi

Persone citate: Catherine Deneuve, Fabrizio Frizzi, Gloria Bellicchi, Pino Corrias

Luoghi citati: Italia, Liguria, Piemonte, Sanremo, Torino, Valle D'aosta