Botte per «Tramati» e detenuti crìtici

Botte per «Tramati» e detenuti crìtici VERO & FALSO =1 Botte per «Tramati» e detenuti crìtici CAOS 2. Nel week-end sovraffollato è esplosa l'ira delle vittime della povertà di spazi e della disorganizzazione della Mostra. Alla proiezione mattutina di «The Truman Show» al Palazzo del cinema, gli accreditati lasciati fuori, oltre a protestare, hanno dato vita a tafferugli e a scorrerie penetrando in sala da porte laterali. Al Casinò, gli accreditati esclusi da alcune proiezioni (sono state distribuite 4000 tessere per una sala di 500 posti) hanno stazionato seduti per terra in sit-in due sere di seguito. Nella Sala Grande, a forza di selezionare e filtrare, molte poltrone restano vuote: alla proiezione del film di Ivory, l'altra sera, c'erano 170 posti liberi. PICCOLI Michele Placido, regista di «Del perduto amore» presentato fuori concorso, parla con poca allegria del cinema italiano: «I nostri film sono piccoli, non soltanto nella produzione ma anche nelle idee... Un senso di sfiducia circonda il nostro cinema... Negli Anni Cinquantsa i film si giravano in 10-12 settimane e c'erano grandi tecnici, come i direttori della fotografia, molto più esigenti dei registi di oggi... Non riusciamo ad andare oltre una cinematografia che si basa molto sull'attore, con un cinema comico che va benissimo ma che trascura la messa in scena...». SALVATORE. Su Silvio Orlando si conta, dopo i pasticci combinati all'inaugurazione in diretta televisiva della Mostra dalla coppia Livia AzzaritiAlessandro Gassman, per salvare la teleserata della premiazione, alle sette di sera di domenica 13 settembre su Raidue. Però Orlando non sembra specialmente dotato come presentatore: alla distribuzione romana dei Premi Sacher, per scherzo ogni gesto e ogni parola gli venivano suggeriti da Nanni Moretti, che lo marcava stretto. PIOGGIA, Il regista argentino Fernando Solanas ha ideato ne «La nuvola» una situazione che rispecchia tutti i disastri naturali che hanno caratterizzato l'estate: a Buenos Aires piove da più di centosessanta giorni, così gli abitanti hanno imparato a considerare la pioggia costante ima condizione del tutto normale. DETENUTI. Si chiama Tiziano Fabbian, è un detenuto del cai-cere di Padova e deve scontare una pena fino al 2003 per rapina. Al Lido, Fabbian è accreditato per la rivista «Ristretti», bimestrale di informazione culturale del carcere di Padova .realizzato da una redazione di 12 detenuti. I suoi giudizi sono sintetici e decisi: «"L'albero delle pere" della Archibugi non mi è piaciuto: affronta il problema della tossicodipendenza in maniera poco credibile, troppo soft: la droga è tutta un'altra cosa». Piccola stroncatura anche per Sabrina Ferilli: «Il film dei Taviani, "Tu ridi", è bello ma se la sua parte fosse stata affidata a un'altra nessuno avrebbe notato la differenza. C'è il sospetto che l'abbiano messa lì solo per gioni di cassetta». zi

Luoghi citati: Buenos Aires, Padova