Borsa, Tokyo guida la riscossa delle Tigri

Borsa, Tokyo guida la riscossa delle Tigri Gli operatori sperano in un calo dei tassi Usa e l'indice giapponese balza del 5,3 per cento Borsa, Tokyo guida la riscossa delle Tigri Giornata di passione per il dollaro In Italia ritorna sotto le 1700 lire MILANO. L'effetto Greenspan, almeno per ora, ha funzionato. E' ba-, stato che il presidente della Fed lasciasse intendere di esser pronto ad abbassare i tassi e iniettare dollari nel mondo per contrastare la recessione, per provocare una robusta reazione sui mercati, con benefici effetti per i listini di tutta Europa (anche se nel pomeriggio le punte di rialzo sono state corrette). Ma sopratutto sono state le piazze asiatiche a beneficiare del messaggio giunto dalla Riserva federale. La ripresa di Tokio ha generato un effetto domino al positivo garantendo maggiore tranquillità ad Hong Kong e successo all'oprazione-fiducia avviata da Singapore per porre rimedio ai guasti dei diktat autarchici in Malaysia. Unica eccezione in quest'ondata di rialzi, la Russia dove il listino è rimasto inchiodato sui livelli depressi della passata settimana (+0,23%); la situazione politica è sempre più critica e ciò impedisce di sfruttare qualsiasi notizia positiva. A reagire meglio di tutti sono stati dunque i mercati più esposti ai venti della crisi, a partire da quello dove si gioca la battaglia più delicata nella guerra contro la depressione: Tokyo. Qui la seduta si è chiusa con un robusto rialzo (+5,32%) che ha riportato in un colpo solo l'indice Nikkei ai livelli precedenti al crack di Mosca e lo yen attorno a quota 131 sul dollaro, la quotazione più alta dallo scorso aprile. Il dollaro sotto pressione, sia in Asia che in Europa, è stata un po' la nota dominante della seduta. In Italia la moneta Usa è scivolata addirittura sotto le 1700 lire (rilevazione Bankitalia a 1696) prima di correggere la rotta nel pomeriggio, con quotazioni attorno a 1701 lire (contro le 1716 di venerdì scorso). La discesa della valuta Usa è un indizio non solo del peso delle parole di Greenspan ma anche della perdita di fiducia dei mercati nei confronti dell'economia Usa, in decisa frenata. E ciò non potrà che avere effetti su Wall Street. Ma non basta una sola giornata, ovviamente, a cancellare la gravità della crisi. Soprattutto perché la giornata di ieri non è granché significativa, dato che il recupero delle Borse mondiali ha coinciso con la chiusura di Wall Street, ferma per la festività del «Labour Day». Ma il rimbalzo con sente comunque alla grande finanza di tirare il fiato e rafforzare gli argini, prima delle prossime, diffici li prove. E' il caso di Hong Kong (+7,86%), dove la ripresa dello yen ha allontanato l'incubo della svalu tazione e sono state alzate nuove barriere tecniche per render più difficile la speculazione contro il dollaro; o lo spettacolare rimbalzo di Kuala Lumpur (+22,46%), legato alla notizia che le autorità di Singapore (+7,09, a sua volta) hanno ga rantito un «ponte finanziario» a fa vore delle banche colpite dal conge lamento della circolazione dei debi ti della Malaysia. Fin qui le notizie di una giornata finalmente positiva sul fronte dei mercati. Ma nessuno si fa troppe il lusioni. In Russia la situazione i bloccata ma i riflettori dei mercati sono ora rivolti tutti al Giappone, dove oggi la Dieta si riunirà per discutere due delle sei leggi previste dal piano di ristrutturazione delle banche, colpite da una valanga di crediti inesigibili, per un importo che potrebbe avvicinarsi al milione di miliardi di lire. Il vertice dello scorso week end tra il segretario al Tesoro Rubin e il collega giappone se Miyazawa si è chiuso con un nul la di fatto. Gli americani hanno insistito per un ruolo più attivo di To kyo per padroneggiare la crisi, ma senza troppi risultati. Sul fronte delle banche un soste gno alle richieste Usa è arrivato ieri dal segretario generale del partito liberal-democratico, Yoshiro Mori, che ha sollecitato un forte aumento dei fondi a disposizione per fronteggiare i crack bancari (attualmente ammonta a 160 mila miliardi di lire). Ma il governo ha seccamente smentito un'iniziativa in tal senso. Intanto la situazione economica peggiora. Crollano i profitti (-27,6% per la prima metà dell'esercizio, ma addirittura -31,6% per le imprese manifatturiere), crolla l'export verso i mercati del Far East: solo 410 mila immatricolazioni, il 70% in meno rispetto al milione e 300 mila di un anno fa. Date queste cifre, la stragrande maggioranza degli analisti ritiene che il movimento al ribasso dello yen nei confronti del dollaro sia destinato a riprendere presto, mentre la valuta americana sembra accusare difficoltà più serie nei confronti dell'Euro. Il rimbalzo di questi giorni, però, può essere molto importante per far sì che l'eventuale discesa dello yen non parta da una base troppo depressa; sarà più facile, così, evitare la svalutazione dello yuan e allentare la pressione su altre valute emergenti chiave, come il peso argentino. E' questo, probabilmente, il piano di battaglia di Alan Greenspan, da cui dipendono le sorti della valuta di riserva del mondo, ai tempi della globalizzazione. «Gli Stati Uniti - ha detto a Berkeley - non possono illudersi di restare un'oasi di tranquillità non contaminato da un mondo che sta sperimentando dosi massicce e crescenti di stress...». Ugo Bertone 1785,721 fkìh. fjfsmi:$rm wmwmm 1773.53 ,43f LA CADUTA DEL BIGLIETTO VERDE (UN MESE DI QUOTAZIONI DEL DOLLARO USA) UHM! 5 6 ■ - :■ i ^^^^^^^^^^iSHiPij ji* w^^bjbj^ Wb- */ ■■ 8KtV*k=*y i£#st#m ¥»wmw hms*w t\*>~ 14 17 18 AGOSTO 20 21 24 25 • 26 27 . 28 31 1696,25 WMM3KKBESBKOKBSM SETTEMBRE

Persone citate: Alan Greenspan, Greenspan, Miyazawa, Tesoro Rubin, Ugo Bertone, Yoshiro Mori