Papalia: Tangentopoli non è ancora finita

Papalia: Tangentopoli non è ancora finita «Cova sotto la cenere come nel '92» Papalia: Tangentopoli non è ancora finita VERONA. Tangentopoli non è morta e non è nemmeno stata sepolta, anzi cova sotto la cenere come e forse di più del 1992, quando il fenomeno esplose. Lo sostiene il procuratore capo della Repubblica di Verona Guido Papalia secondo il quale il marcio non esisterebbe più ad alti livelli politici ma vive e vegeta ancora «nelle pieghe dell'amministrazione pubblica e della burocrazia». Se per l'ex pm e senatore dell'Ulivo Antonio Di Pietro la ricetta per uscire definitivamente da Tangentopoli è quella del condono e dell'inasprimento delle pene, per Guido Papalia sarebbe sufficiente «fare i processi, completare l'opera di repressione e attivare una giusta prevenzione». Continua così il dibattito sull'opportunità di istituire una commissione d'inchiesta su Tangentopoli: il magistrato veronese si dice sostanzialmente favorevole «purché indaghi sui motivi che hanno sviluppato corruzione e concussione». Anche a Verona, secondo Papalia, Tangentopoli «c'è ancora» nonostante le indagini non conoscano tregua. «Oggi capita ciò che succedeva prima del 1992 - ha osservato il magistrato - quando era difficile trovare delle prove. Le eccezionali collaborazioni che sei anni fa permisero di mettere in luce i reati oggi non ci sono più ed è nuovamente faticoso svolgere simili indagini». [Ansa] Guido Papalia

Persone citate: Guido Papalia, Papalia

Luoghi citati: Verona