Per Cossutta l'abbraccio di Ziuganov di Antonella Rampino
Per Cossutta l'abbraccio di Ziuganov 11 presidente di Mondazione al Cremlino dopo 12 anni: Mosca è una città proiettata nel Hituro Per Cossutta l'abbraccio di Ziuganov «Ma qui non si capisce più chi è compagno e chi no» MOSCA DAL NÒSTRO INVIATO Armando Cossutta è ancora una volta al Cremlino, anche se era una buona dozzina d'anni che non ci metteva piede. «E per forza, c'era Gorbaciov...», dice il presidente di Rifondazione. E il panorama del comunismo è cambiato. Cambiato al punto che, tra le migliaia di deputati delle 132 delegazioni che partecipano ai lavori dell'Unione interparlamentare, Cossutta non riconosce più «quali sono i compagni e quali no, a parte naturalmente i vietnamiti». Ma un compagno che riconosce, e che lo saluta sotto il sole che brilla, c'è. E' Ziuganov, il leader dei comunisti russi. Cossutta lo riconosce, perché la foto dell'uomo dalla mascella volitiva campeggia sui giornali di tutto il mondo: è lui che tiene sotto scacco Eltsin e Cernomyrdin con i voti del Partito della Federazione Comunista Russa. Dunque, l'Armando gii si avvicina, e Ghennadi fa per ab- bracciarlo. «Non ce l'ho fatta - confida poi Cossutta -, ho avuto un irrigidimento, se vedo una persona perla prima volta non riesco ad abbracciarla, anche se è un compagno come Ziuganov. Ma dopo che ci saremo parlati, sono sicuro che il rituale triplo bacio sulla guancia con Ghennadi mi verrà spontaneo». Perché Ziuganov e Cossutta non si conoscono: l'Armando ha ricordato a Ghennadi, che in questi giorni di crisi ha un'agenda politica molto fitta, dell'appuntamento alla Duma, al Parlamento russo. E Ghennadi ha controllato: «Ho un'oretta di tempo, Armando, e sono molto contento di passarla con chi come te interpreta una tradizione alta e generosa del comunismo mondiale». Testimone di cotanto tributo è stato il corrispondente dell'Ansa da Mosca, che ha fatto anche da improvvisato interprete, perché Cossutta, in tanti anni, non ha mai voluto imparare il russo. Per l'incontro con Ziuganov, ha convocato Smirnov, l'italianista che è stato anche l'interprete, e l'ombra, di Togliatti in Unione Sovietica, ma di certo, per l'incontro che avverrà domani, l'Armando è assai contento: Ziuganov gli ricorda i tempi in cui, in Italia, Andreotti diceva che senza il consenso del pei non si potevano mandare neanche gli auguri di compleanno. Sarà per i volti che non riconosce, sarà perché anche Ziuganov con i giornalisti ha rifiutato parallelismi con l'Italia («Credetemi, qui da noi la situazione è molto più difficile»), ma Cossutta come al solito non si sbilancia. Di comunisti, ne ha incontrati soprattutto tra i giornalisti italiani, che volentieri rievocano nomi russi e italiani, di funzionari del Politburo e di Botteghe Oscure. I giornalisti continuano a chiedere a Cossutta, che non ha una «scaletta» per l'incontro con Ziuganov, di tracciare un amarcord moscovita. L'anziano comunista protesta, «ma la vedete questa città, com'è proiettata nel futuro? e come lo è nel bene, tutta ripulita e quasi ordinata, e nel male, con negozi nei quali, quasi fossimo a via Montenapoleonc- o a via Condotti, possono spendere solo i ricchi? Ci manca poco, e vedremo anche qui 0 sottomarino giallo per bambini, perfettamente funzionante, che c'era in vetrina a New York...». Ma 1 giornalisti non demordono, e Cossutta pazientemente si presta. Sì, sono già stato al Metropol, albergo bellissimo, piena Belle epoque, sì, era per due ricevimenti, quand'ero presidente dell'Italtourist, e poi una volta con Buckharin. Ma è un po' poco. E pazientemente, l'anziano comunista si presta e rievoca, precisando: «Ragazzi, guardate che questo lo sanno ormai tutti», di quella famosa sera del 20 agosto 1968, quando l'ambasciatore russo lo convocò e gli disse, «Sei l'unico al mondo a saperlo» (che i carri armati russi stavano per invadere la Cecoslovacchia). Lui, come al solito, non fiatò. Ma la mattina dopo chiamò a raccolta i compagni della direzione. A loro disse tutto. Ma, siccome non succedeva niente, la lotti, Terracini, Napolitano, Ingrao per ventiquattr'ore pensarono che al compagno Cossutta fosse venuto un colpo di sole. Antonella Rampino S Il presidente di Rifondazione comunista Armando Cossutta
Luoghi citati: Cecoslovacchia, Italia, Mosca, New York, Unione Sovietica
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