Vigile spara all'auto in corsa: ragazzo ferito

Vigile spara all'auto in corsa: ragazzo ferito L'altra notte in corso Vercelli: una R5 lanciata a 123 chilometri l'ora non si e~a fermata all'alt Vigile spara all'auto in corsa: ragazzo ferito Vittima muratore di 17 anni Enzo ha 17 anni, sabato notte viaggiava verso un campeggio di Viverone, a bordo di una Renault 5, insieme a tre amici. Adesso è in rianimazione, all'ospedale Giovanna Bosco, con la schiena e l'intestino trapassati da un colpo di pistola, esploso da un vigile urbano nell'intento di fermare l'auto sulla quale il ragazzo si trovava: una Renault 5 sorpresa a percorrere corso Vercelli a 123 chilometri orari, 73 in più del consentito, come attestato dall'Autovelox. Lo sparatore si chiama Francesco Nostro, ha 35 anni: un sottoufficiale di notevole esperienza attualmente in servizio all'ufficio viabilità di corso XI Febbraio: «Ho visto l'auto arrivarmi addosso» ha raccontato ai colleghi. Le condizioni del ferito, Vincenzo Loi, 17 anni, apprendista muratore, via Industria 15, apparse in un primo momento molto delicate, sono andate nella giornata di ieri lentamente migliorando, dopo il felice esito di una lunga operazione chirurgica. La prognosi non è stata comunque ancora sciolta. Intanto la Squadra Mobile ha aperto un'inchiesta per accertare le responsabilità dell'accaduto. La vicenda non è chiara. Ci sono infatti divergenze fra il racconto dei tre amici che viaggiavano con il ferito, e quello dei vigili urbani che erano impegnati nella consue¬ ta attività preventiva contro le stragi del sabato sera. Al volante della R5 colpita dal proiettile c'era Giuseppe Vona, 22 anni, al suo fianco Donato Potenza, 18 anni, dietro Vincenzo Loi, sulla destra, e Pasquale Vona, 19 anni, sulla sinistra. Racconta il guidatore della Renault, che da ieri mattina è senza patente: «Stavamo andando a Viverone, dove contavamo di passare la notte in campeggio, per essere di buon mattino al maneggio e fare una passeggiata a cavallo. Io ero stato al matrimonio di una pa- rente, poi sono passato a prendere mio fratello e due amici, fra cui Enzo, e con loro mi sono diretti verso l'autostrada per Milano. Stavo percorrendo corso Vercelli, poco dopo il ponte sul torrente Stura. Non c'erano semafori, la strada è a tre corsie, il traffico era inesistente: andavo un po' allegro. D'improvviso ho visto una figura buttarsi sulla corsia centrale, che era quella sulla quale stavo viaggiando. Quella sagoma, che io vedevo arancione per via di un giubbetto riflettente di quel colore, aveva una paletta in mano. Ho comincia- to a frenare, cercando però anche di scansare l'ostacolo portandomi sulla corsia di destra. Ma, proprio mentre mi stavo fermando, ho sentito un rumore secco, ho subito pensato a un colpo di pistola. Enzo ha cominciato a lamentarsi, mio fratello che era dietro ha detto che qualcosa aveva forato il sedile. In un attimo mi sono reso conto che il mio amico era stato colpito ed allora non ho perso tempo: ho alzato il piede dal freno e l'ho calato sull'acceleratore, per raggiungere appena possibile l'ospedale». Al Pronto Soccorso la Re- nault arriva all'1,50 (esattamente 5 minuti dopo l'accertamento dell'infrazione per alta velocità): «Enzo si lamentava a voce sempre più bassa - continua l'amico -. Appena arrivati all'ospedale ha perso conoscenza». Mentre i medici si occupano del ferito, i tre ragazzi si presentano al poliziotto di servizio: «Ci hanno sparato addosso, qualcuno che aveva una paletta, forse sono stati i vigili urbani. O forse qualcuno che indossava le loro uniformi». Partono gli accertamenti, si ricostruisce l'accaduto. Ieri mattina i tre ragazzi che erano a bordo della R5 vengono condotti in Questura: iniziano meticolosi interrogatori. Si cerca soprattutto di stabilire se ci sia stata, da parte dell'autista, l'intenzione di investire il vigile. Giuseppe Vona respinge l'accusa: «Siamo ragazzi per bene, non siamo banditi. Non avevo nessun motivo per investire quel vigile. Ho frenato, ma contemporaneamente ho anche cercato di evitarlo, gettandomi sulla corsia di destra. Ovvio che quando mi sono accorto che quella persona mi aveva sparato e che un mio amico era ferito, sono andato diritto filato all'ospedale. Non mi sono fermato anche perché temevo che a sparare fossero stati criminali, magari rapinatori travestiti». La Squadra Mobile ha intanto sequestrato l'auto colpita dallo sparo all'altezza della targa posteriore (ed anche le borse dei ragazzi, trapassate dal proiettile all'interno del baule), mentre la magistratura ha aperto un'inchiesta. Angelo Conti L'cigcnle indietreggio, scivola e parie il colpo fi» m L'auto svolta in via Cavagnolo e \J si dirige verso l'ospedale Renault 51 con quattro ragazzi a bordo ©li ÌM 2 pattuglia di vigili con Qutovelox-lasor e 6 agenti della polizia municipale Vincenzo Loi, 17 anni, e, accanto, la ricostruzione dell'accaduto Da sinistra Giuseppe Vona, l'autista, e Donato Potenza: «Andavamo forte ma non volevamo investire il vigile» La Renault 5 colpita dal vigile e attualmente sotto sequestro. Il proiettile è entrato dalla parte superiore della targa

Persone citate: Angelo Conti, Francesco Nostro, Giuseppe Vona, Vincenzo Loi, Vona

Luoghi citati: Milano, Potenza, Viverone