Un cd di arie classiche relax del dopo-estate

Un cd di arie classiche relax del dopo-estate F =1 1 DISCHI Un cd di arie classiche relax del dopo-estate terminato agosto, il mese delle vacanze, e sembra che si sia conclusa anche l'estate. Per rientrare nei moli e nei ritmi con rinnovato entusiasmo facciamoci accompagnare da composizioni e melodie classiche. Un disco facile, piacevole, adatto a tutti i gusti perché riassume una serie delle migliori pagine del repertorio operistico, realizzata con la sola orchestra. Il titolo è preso a prestito da una famosa aria della «Tosca»: Vissi d'arte (Philips, 1 Cd). Sono diciassette episodi eseguiti dalla Bbc Concert Orchestra sotto la direzione di Barry Wordsworth. Si parte con un aereo, dolcissimo «Musetta's waltz song» (dalla «Bohème»), seguito da «0 mio Babbino caro» («Gianni Schicchi» sempre Puccini). Il grande compositore toscano è il mattatore con pagine famosissime: «Nessun dorma» (da «Turandol»), «E lucean le stelle» (da «Tosca»), «Che gelida manina» (da «La Bohème), «Un bel dì» (da «Madame Butterfly»), «Donna non vidi mai» (da «Manon Lescaut»). Trionfa comunque l'opera italiana, poiché l'elenco continua con «Celeste Aida» (da «Aida» di Verdi, un po' trascurato), «Intermezzo» (da «Cavalleria rusticana» di Mascagni), «Vesti la giubba» (da «Pagliacci» di Leoncavallo), «Una furtiva lacrima» (da «L'elisir d'amore» di Donizetti). Tra gli stranieri i soli Bizet («Habanera» da «Carmen»), Offenbach («Barcarolle» da «I racconti di Hoffmami»), Delibes («Flowers duet» da «Lakmé»), Lo stile dell'esecuzione è soffice, manca quell'impeto italiano in certi passaggi, ma è una compilation popolare e la compostezza inglese non disturba più di tanto. Scelta la via del dolce rientro, allora tocchiamo il repertorio liederistico. Con le composizioni di Schumarui di Liederkreis, Dichterliebe (Emi, 1 Cd). Pagine difficili da cantare e anche raramente eseguite nelle sale concertistiche. Un ascolto curioso quin di, accresciuto dalla categoria dell'interprete, Ian Bostridge, un tenore. Di tipo particolare, poiché il timbro di Bostridge è sì tenorile, ma arriva anche a toni in falsetto che ricordano quelli dei controtenori. Un'esecuzione che a un primo ascolto soddisfa per l'impressione di piacevole varietà, ma l'abuso in fondo stanca. Il difetto maggiore del disco è però quello di tenere il ricco pianismo di Schiunann (eseguito da Julius Drake) in secondo piano rispetto alla voce. Altra scelta delicata è Romeo e Giulietta di Prokofiev (Deutsche Grammophon, 1 Cd) con Claudio Ahbado e i Berliner Philhamoniker. L'incisione è costituita da una successione di venti numeri estratti sìa dall'integrale dei tre atti del balletto che dalie tre «Suite» composte dallo stesso Prokofiev. Una scelta che Abbado afferma di aver fatto da un punto di vista musicale, pur mantenendo una corretta linea drammatica della trama shakespeariana. Scritto tra il 1935 e il '36, questo balletto è il primo ultùnato dal compositore dopo il suo definitivo ritorno nella Russia sovietica. Un capolavoro, che ha sempre goduto anche di un favore popolare, poiché la musica non è meramente funzionale alla danza. Abbado-Berliner è un'accoppiata che riesce magistralmente a rendere la sensibilità timbrica ed armonica, l'incisività ritmica che si muove con umorale aggressività con cui è seguita la vicenda di drammatico amore dei due giovani veronesi. Alessandro Rosa »sa^J

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