Unghie viola e nere reggiseno in vista
Unghie viola e nere reggiseno in vista VERO & FALSO Unghie viola e nere reggiseno in vista REGGISENO. Stefania Rocca, l'attrice più alternativa della Mostra, stivale da minatore e top con bretelle del reggiseno in mostra, proprio come vuole la moda, ha tenuto una «chat-festa» nella tenda di Ciak, sulla terrazza dell'Excelsior, per il film suo «Viola», storia di sesso via computer dove c'è molto nudo ma nessuna pornografia. A vivacizzare la nottata anche un test sull'autoerotismo con domande tipo: «Preferisci masturbarti davanti al barboncino o in una vasca da bagno con acqua calda?». CENERI. Emily Watson, attrice cult del devastante «Le onde del destmo» di Von Trier, alla Mostra con «Hilary and Jackie», biografia della violoncellista Jaqueline Du Pré distrutta dalla sclerosi multipla, sta girando in Irlanda, sotto la regia di Alan Parker, «Le ceneri di Angela», storia di una madre che vedemorire per stenti, fame, malattie, molti dei suoi bambmi. Stavolta però, giura, il film non si concluderà col suo funerale. BACI. Altissimo alle proiezioni per la stampa il consumo di Nescàfè, Baci Perugina, acqua e bevande analcoliche, gelatini: gli sponsor del festival li offrono gratis. UNIVERSITÀ'. Alessandra Ferri, ballerina, e il suo compagno Fabrizio Ferri, fotografo, alla Mostra con «Prelude», un corto su musiche di Sting, hanno deciso di aprire a Milano, sull'onda New Age, una Università dell'Immagine. Vi sarà insegnato l'uso dei 5 sensi: odorato, vista, tatto, olfatto, udito, indispensabili, sostiene la coppia, per trasformare uno che scatta fotografie in un fotografo che possiede un proprio punto di vista. BIS. Il vicepresidente del Consiglio Walter Veltroni, che aveva già visto a Roma «Tu ridi» di Paolo e Vittorio Taviaiù, è tornato a vederlo al Palazzo del cinema: per il piacere del film, e per non dare l'impressione di trascurarne gli autori. DIRETTORI. Pranzo di vertice tra direttori di grandi festival: Gilles Jacob che guida Cannes e Moritz De Hadebi che guida il FilmFest di Berlino si sono ritrovati a tavola insieme con il curatore artistico della Mostra, Felice Laudadio. Hanno mangiato poco e deplorato molto le innumerevoli difficoltà del loro lavoro, soprattutto il maggiore problema: troppa gente, e spazi troppo limitati per accoglierla. BANDIERE. Tra i pennoni alla sommità del Palazzo del cinema, ce ne sono otto limasti del tutto sguarniti di bandiere: una conferma di quanto sia ristretto il numero dei Paesi partecipanti. VERDENERO. Nero, viola, blu molto scuro, rosso cupissimo color sangue di piccione sono i colori alla moda per lo smalto sulle unghie di attrici e ragazze partecipanti a vario titolo al festival. Nero e verde sono i colori più frequenti dei vestiti, e anche dei belhssimi costumi che l'inglese Sandy Powell ha ideato per «Hilary and Jackie» di Tucker. GUERRA. Moshen Makhmalbaf, l'ammirato regista iraniano di cui viene presentato in concorso «Le silence», film sulla musica e su un bambino cieco che lavora come accordatore di antichi strumenti musicali, non sa come sottrarsi alle domande sul conflitto Iran-Afghanistan: tutti gliene rivolgono e lui non ha troppa voglia di dare risposte, né sa darne. INDIA. James Ivory che ieri sera ha festeggiato il suo film al Palazzo Dona delle Rose, nella «Figlia del soldato non piange mai» parla degli Anni 60-70. Ma in quegli anni lui già viveva in India e apprese quel che succedeva allora in Europa dai giornali indiani: «Mi hanno raccontato la contestazione e la guerra del Vietnam, così anch'io ho potuto schierarmi contro il militarismo americano». ROSSINI. Antonio Albanese ieri sulla terrazza dell'Excelsior cantava a richiesta arie da «L'Italiana in Algeri» di Rossini, opera che ha imparato a memoria per «Tu ridi» dei fratelli Taviani. SCORRETTA. Christina Ricci, protagonista del discusso «The Opposite of Sex», viene definita la diva più esteticamente e politicamente scorretta dell'intera Mostra. A peggiorare il o^adro, il suo prossimo film in uscita sarà «200 sigarette». Le hanno chiesto se fuma anche nella vita e ha risposto: «Sì, sono giovane e mi vino come mi pare».
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