Borse, si riparie col fiato sospeso
Borse, si riparie col fiato sospeso Listini a rischio dopo una settimana difficile. New York ferma per il Labour day Borse, si riparie col fiato sospeso Fresco: meglio non essere emotivi ROMA. La Russia barcolla, l'Asia ansima, l'America Latina è inquieta. E come se non bastasse, il dollaro è debole. Che succederà allora nei mercati finanziari, spaventati su troppi fronti? Da oggi le Borse mondiali (per un giorno senza la newyorchese Wall Street, chiusa per la festa del lavoro) vivranno una nuova settimana di passione? Che devono fare i risparmiatori? Afferma Paolo Fresco, presidente della Fiat: «Non bisogna essere emulivi, la Borsa non è un gioco d'azzardo dove si compra e si vende. Se uno compra, deve avere la pazienza di restare». Le ultime due settimane hanno lasciato un'eredità di pesanti perdite e hanno dato poche occasioni per diffondere l'ottimismo. L'incontro svoltosi a Mosca fra le anatre azzoppate, come sono stati definiti i due Presidenti in difficoltà per motivi ben diversi, l'americano Bill Clinton e il russo Boris Eltsin, non è servito a spargere un'adeguata dose di serenità. E i risparmiatori si sono agitati sempre più. Ma il presidente della Rizzoli Cesare Romiti sostiene che chi ha investito senza intenti speculativi può stare tranquillo, deve avere i nervi saldi e aspettare. Ora gli sguardi sono rivolti verso alcuni appuntamenti chiave che influenzeranno il comportamento di tutti gli ope- ratori internazionali. Per oggi è atteso il voto della Duma, il Parlamento russo, sul tentativo di Viktor Cernomyrdin (già bocciato una volta) di formare il nuovo governo. Per giovedì è prevista a Mosca una missione dell'Unione europea, formata da Austria (presidente di turno), Gran Bretagna e Germania. Per sabato il primo ministro britannico Tony Blair ha convocato a Londra un consulto internazionale con i rappresentanti del G7 (i Paesi più industrializzati), del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale. Da questa serie di appuntamenti usciranno ridimensiona¬ te le incertezze politiche, scaturiranno misure concrete anticrisi e i mercati saranno tranquillizati? «I mercati - sostiene il presidente dell'Iri Gian Maria Gros-Pietro - aspetteranno l'esito della riunione del G7». L'intreccio delle situazioni calde è così delicato che lunedì scorso Wall Street ha conosciuto un tonfo quasi senza precedenti: il calo del listino del 6,36% è il secondo peggior risultato di tutti i tempi. La settimana scorsa Milano, imitando il comportamento di tutte le Borse importanti, ha perso nel complesso il 5,04%, nonostante l'eccezionale recupero di mercoledì. E in quella precedente era stato bruciato un altro 6,69. La scorsa settimana in particolare l'Olivetti ha perso il 13,36% facendo dimenticare l'impennata degli ultimi tempi. Tutti i titoli bancari sono andati malissimo, dopo i forti incrementi dei mesi scorsi: Banca di Roma -17,33%, Credit-10,85, Imi -9,85, San Paolo -9,13, Comit -5,65. Poche le soddisfazioni per i risparmiatori. In particolare ha evitato il segno negativo l'Eni ( + 2,13%) così come hanno fatto le sue controllate Saipem (+4,67) e Italgas ( + 5,79): il rialzo del petrolio ha fatto sentire quindi i suoi effetti. Tra le eccezioni positive figurano anche la Mediaset e la Montedison, con incrementi rispettivamente pari al 7,1 e al 7,8. Gian Mario Rossignolo, presidente della Telecom Italia, si fa interprete delle preoccupazioni diffuse, dichiarando di «temere come tutti dei problemi» che si ripresentano oggi alla riapertura dei mercati. Invece per Giorgio Brambilla, direttore generale della Banca di Roma, non è il caso di esagerare con la paura di un tracollo: «Perché è vero che nei mesi scorsi c'è stata una fase di ipercomprato, oggi però siamo nell'ipervenduto e quindi la situazione dovrebbe gradualmente stabilizzarsi». [r. r.] Paolo Fresco
Persone citate: Bill Clinton, Boris Eltsin, Cesare Romiti, Gian Maria Gros-pietro, Gian Mario Rossignolo, Giorgio Brambilla, Paolo Fresco, Tony Blair, Viktor Cernomyrdin
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