«La preghiera batte i maghi»

«La preghiera batte i maghi» Monito da Castel Gandolfo: «Chi vuole impostare bene la vita deve imparare a decifrare il disegno di Dio» «La preghiera batte i maghi» 7/ Papa boccia il ricorso agli oroscopi CITTA' DEL VATICANO. Niente oroscopi e previsioni magiche per programmare il proprio futuro: da Castel Gandolfo Giovanni Paolo II, in buona forma e sorridente, colpisce un mercato che diventa ogni giorno più fiorente e che comunque non ha mai conosciuto periodi di crisi grazie alla fiducia di persone di ogni genere. Dopo la festa di sabato pomeriggio in Piazza San Pietro con l'Azione Cattolica, il Papa è apparso ieri al balcone della villa pontificia di Castel Gandolfo in buona forma. «Con l'inizio del mese di settembre - ha detto - riprende pienamente la vita di lavoro con le normali occupazioni: le industrie, gli uffici, la scuola, tornano ai loro ritmi ordinari». Finiti gli interventi sulla domenica «dios domini», i brevi discorsi dell'Angelus toccano argomenti legati all'attualità. «Per molti ha continuato il Papa - questo è tempo di "programmazione": si affrontano i problemi, si definiscono gli obiettivi, si stabiliscono i mezzi e le strategie per raggiungerli». Il Pontefice ha voluto ricordare a tutti «un fondamentale principio di fede: prima e al di là dei nostri programmi, c'è un mistero di amore, che ci avvolge e ci conduce: è il mistero dell'amore di Dio». Partendo da un simile postulato, la conseguenza per il Pontefice viene da sé: «Se vogliamo impostare bene la nostra vita, dobbiamo imparare a decifrarne il disegno, leggendo la misteriosa "segnaletica" che egli mette nella nostra storia quotidiana». E certamente maghi, occultisti e astrologi fino a questo punto concordano con Giovanni Paolo II, posto che appunto loro orgoglio professionale è quello di decifrare la «segnaletica» nascosta. Le parole seguenti invece non le avranno gradite: «A questo scopo - ha tranciato netto il Papa - non servono né oroscopi né previsioni magiche. Serve piuttosto la preghiera, la preghiera autentica, che si accompagna sempre a una scelta di vita conforme alla legge di Dio». Papa Wojtyla ha poi aggiunto qualche indicazione ulteriore: «Per programmare bene occorrono poi dei criteri. Alcuni sono dettati dalla realtà stessa: sono criteri di necessità, di opportunità, di efficienza. Ma stiamo attenti a non ridurre tutto a questioni materiali. Non limitiamoci alla tecnologia e alla burocrazia. Dobbiamo anche sforzarci di guardare a quanti ci sono accanto, magari alle nostre dipendenze, o comunque toccati dalle nostre scelte, considerandoli sempre come persone e mai come numeri o cose». Da sempre la Chiesa cattolica ostenta a dir poco diffidenza nei confronti di ogni forma di «divinazione». E sotto certe forme si può anche commettere peccato, cercando di leggere nel futuro. Il Nuovo Catechismo è molto netto: «Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche». Alla base della condanna, anche quando non si ricorre ad aiuti diabolici, c'è una considerazione. Secondo la dottrina, oroscopi, astrologia, chiromanzia, veggenza e ricorso ai «medium» «nascondono una volontà di dominio sul tempo, sulla storia e sugli uomini ed al tempo stesso un desiderio di ingraziarsi le potenze nascoste» per vie diverse appunto, dalla preghiera cristiana. Il ricorso ad astrologi, chiromanti e altre forme di divinazione è cresciuto a razzo, e la televi- sione aiuta. I vescovi hanno condannato come peccato queste credenze. Le parole del Papa, però, hanno provocato nella categoria ferita una reazione vivace. «La Chiesa ci ha sempre osteggiato, ma noi rispettiamo l'opinione di tutti e anche se non ci sentiamo all'altezza di replicare al Pontefice chiediamo rispetto per la nostra professione». Il commento è di Francesco Farruggia della Federazione parapsicologi e occultisti e della Maga Iside. Marco Tosarti «Settembre è per molti mese di programmazione per la quale non servono magie, ma il rispetto per i valori morali e delle persone, da non trattare mai come numeri o come cose» f|* In buona forma, a Castel Gandolfo Giovanni Paolo II ha dedicato la riflessione prima dell'Angelus domenicale al periodo estivo e in particolare a chi vuole programmare la propria vita ricorrendo a maghi e astrologi

Persone citate: Farruggia, Giovanni Paolo Ii, Iside, Papa Wojtyla

Luoghi citati: Castel Gandolfo, Citta' Del Vaticano