Bruciati 400 ettari all'Elba di R. Cri.
Bruciati 400 ettari all'Elba Incendi dolosi Bruciati 400 ettari all'Elba PORTOFERRAIO. Oltre quattrocento ettari di macchia mediterranea e pineta sono bruciati tra sabato e domenica all'isola d'Elba, nella zona del monte Calamita. La stima è del Corpo forestale, impegnato con decine di uomini nelle operazioni di spegnimento di quello che per ora è il secondo peggior incendio dell'anno nell'isola toscana, dopo quello che ha visto 600 ettari distrutti a luglio a Capoliveri. Secondo i vigili del fuoco, l'origine dell'incendio è di natura dolosa, come confermano i tre focolai avvistati contemporaneamente sabato sera poco dopo il tramonto, ai quali se n'è poi aggiunto un quarto. I quaranta vigili del fuoco, provenienti da vari comandi, sono stati portati sull'isola durante la notte di sabato, insieme a 45 para della Folgore e dieci autobotti, con due traghetti straordinari. Dall'alba di domenica sono poi impegnati anche quattro Canadair, un G 222 e quattro elicotteri. L'intervento dei vigili, dei forestali, dei volontari e delle forze dell'ordine è stato reso molto difficile dai forti venti di scirocco e maestrale che hanno soffiato per tutta la notte e dalla scarsezza di acqua nella zona interessata alle fiamme. L'incendio non ha minacciato le abitazioni, ma gli ospiti del villaggio turistico «Costa dei gabbiani» sabato sera hanno lasciato per precauzione gli alloggi, rientrandovi però poco dopo l'una, cessato l'allarme. Anche gli abitanti di altre case sparse nella zona lambita dal fuoco hanno preferito andare a letto molto tardi dopo aver vigilato sull'avanzamento del vasto fronte dell'incendio, visibile anche dalla costa toscana, a circa 25 chilometri di distanza. Un po' di paura anche per una dozzina di turisti sorpresi dalle fiamme nel castello del Volterraio, dove hanno dovuto trascorrere alcune ore essendo le fiamme molto vicine al complesso: poi guide locali li hanno accompagnati, indenni, a Capoliveri. Ieri sera i focolai erano sotto controllo, quasi tutti spenti, con l'unica incognita di una forte ripresa del vento di maestrale. Per questo gli uomini impegnati rimarranno in servizio almeno fino a oggi, così come resteranno sull'isola gli elicotteri. Fiamme anche in un'altra isola dell'arcipelago toscano, quella del Giglio. Ieri mattina i vigili del fuoco sono intervenuti con due elicotteri nei pressi dell'abitato di Giglio Castello. L'opera di spegnimento si è conclusa dopo qualche ora. Di vaste proporzioni è stato invece l'incendio divampato nel pomeriggio di ieri in contrada Isca del comune di Chiaromonte (Potenza), nell'area del Parco Nazionale del Pollino. Le fiamme, spinte da un forte vento, hanno bruciato diversi ettari di bosco e di macchia mediterranea. Il forte vento di maestrale ha favorito l'opera degb incendiari anche in Sardegna, in particolare nell'agro di Siniscola, dove il fuoco ha interessato circa 40 ettari di macchia alta. Fuoco anche nelle campagne di Ala dei Sardi, Limbara, Perdasdefogu e Orune. [r. cri.]
Persone citate: Chiaromonte, Isca, Pollino
Luoghi citati: Capoliveri, Orune, Perdasdefogu, Portoferraio, Potenza, Sardegna, Siniscola
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