Scarcerato il fratello del cardinole Giordano

Scarcerato il fratello del cardinole Giordano Potenza, il tribunale del riesame rimette in libertà anche l'ex direttore dell'agenzia del Banco di Napoli Scarcerato il fratello del cardinole Giordano I giudici: fondati gli indizi di usura, ma non può inquinare le prove POTENZA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE 1 gravi indizi di colpevolezza ci sono, le esigenze cautelari no. Mario Lucio Giordano, fratello dell'arcivescovo di Napoli, e Filippo Lemma, ex direttore dell'agenzia di Sant'Arcangelo (Potenza) del Banco di Napoli, arrestati il 20 agosto, devono quindi essere scarcerati: lo ha disposto ieri sera il tribunale del riesame di Potenza. Sono ora in corso le procedure per il ritorno in libertà dei due indagati, detenuti in carceri diversi: Giordano a Sala Consilina (Salerno), Lemma a Salerno. Il deposito dell'ordinanza dei giudici del riesame era atteso per oggi (ultimo giorno «utile»); è, invece, avvenuto ieri sera. Il contenuto dell'ordinanza non è noto, perché gli uffici giudiziari di Potenza sono chiusi; è stato possibile soltan¬ to conoscere la decisione del tribunale di disporre il ritorno in libertà dei due indagati e le linee generali delle decisione. I giudici avrebbero ritenuto fondato l'impianto accusatorio, mentre hanno escluso il pericolo di inquinamento delle prove, sul quale era fondata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 19 agosto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lagonegro Umberto Rana, su richiesta dei pubblici ministeri Michelangelo Russo e Manuela Comodi. Il provvedimento restrittivo era stato eseguito il giorno successivo da militari della tenenza di Lauria (Potenza) della Guardia di Finanza. «Il diritto è la vita di una nazione. Il provvedimento alla base della scarcerazione di Mario Lucio Giordano è segno che in Italia il diritto c'è ancora». Lo ha detto l'avvocato En¬ rico Tuccillo, legale del fratello del cardinale Michele Giordano, commentando la decisione del tribunale del riesame di Potenza. «La scarcerazione sta a significare che il tribunale ha accolto le tesi della difesa - ha spiegato l'avvocato - non ho ancora letto il provvedimento, ma posso soltanto ricordare che durante l'udienza sottolineammo che non c'era né pericolo di fuga né pericolo di inquinamento delle prove, due elementi che sono stati alla base dell'ordinanza di custodia cautelare». L'arcivescovo Giordano è stato subito informato della scarcerazione del fratello dagli stessi avvocati difensori. «Sua eminenza - ha riferito Tuccillo - ha accolto con serenità la notizia della scarcerazione e attende che al più presto venga chiarita la sua più completa estraneità a tutta la vicenda». L'inchiesta, che coinvolge lo stesso cardinale, punta sulla gestione finanziaria della curia di Napoli dalla quale, secondo gli inquirenti, sarebbero stati attinti i fondi poi finiti nelle mani degli strozzini. L'alto prelato è sospettato di aver contribuito, con l'approvvigionamento di centinaia di milioni sul conto corrente acceso nell'agenzia bancaria diretta da Lemma, alla presunta attività usuraia. L'arcivescovo ha replicato che il denaro serviva per le difficoltà economiche del fratello. Ci si interroga anche sulla mancata contestazione da parte del cardinale di movimenti di denaro sul suo conto corrente per assegni tratti con la sua firma apocrifa (ma altre sono autentiche). E, infine, vi è la questione della presunta sovraffatturazione di alcuni lavori commissionati dalla curia che avrebbero consentito la costituzione di fondi neri. [e. s.] Il presule: ora spero che sia dimostrata la mia estraneità |§| i6 A Mario Lucio Giordano, fratello |§| dell'arcivescovo di Napoli i6