Nord Corea, Kint Jong II il nuovo Dio di Fernando Mezzetti

Nord Corea, Kint Jong II il nuovo Dio Così il figlio e successore evita di assumere la responsabilità della carica nel Paese ridotto alla fame Nord Corea, Kint Jong II il nuovo Dio // defunto Kim II Sung resta «presidente in eterno» Morto quattro anni fa, Kim II Sung, per mezzo secolo dittatore della Corea del Nord, è stato proclamato ieri «presidente in eterno» della repubblica, dal cosiddetto Parlamento riunitosi a Pyongyang sabato per la prima volta dal '94. L'assemblea del popolo ha modificato la Costituzione varata nel '72, abolendo la carica di presidente della repubblica, tenuta dallo scomparso in aggiunta a quella di capo del partito e delle forze armate, perché nessuno è degno di occuparla dopo di lui. Esaltandolo «per aver creato il più perfetto sistema socialista», l'assemblea proclama che «i meriti del Grande e Amato Leader Kim II Sung sono tali che deve restare presidente in eterno». Non un discorso da parte di alcun esponente politico all'assemblea, ma religioso ascolto della registrazione di una allocuzione del 1990 di Kim II Sung. Questi, fallita la conquista del Sud con l'attacco scatenato nel '50, rassegnatosi all'armistizio nel '53, ha di fatto stabilito nel Nord un sistema la cui perfezione in termini totalitari è assoluta. A paragone, la Russia di Stalin e la Cina di Mao erano regni di libertà. Prima della proclamazione postuma in eterno, l'erede di Kim II Sung, suo figlio Kim Jong II, 55 anni, era stato nominato presidente della commissione nazionale di Difesa, carica esaltata dalla propaganda come «la più alta dello Stato», con potere di dichiarare guerra e mobilitazione generale. Gli osservatori si aspettavano la sua ascesa alla carica di capo dello Stato, in aggiunta a quella di capo delle forze armate, avuta nel '91 quando il padre era vivo, e a quella di capo del partito, avuta nell'ottobre scorso con procedure che a molti sono sembrate mi colpo di mano in un'aspra lotta interna. Fu infatti nominato su iniziativa dell'organizzazione di partito nelle forze armate e in altre istituzioni, ma non si ebbe alcun plenum del Comitato centrale del partito. La nomina per l'eternità del defunto dittatore a capo dello Stato ha sapori carnevaleschi, ma dietro la bizzarria c'è un preciso disegno politico: tutto indica che il potere è in mano a Kim Jong II, ma data la drammatica situazione del Paese afflitto da fame e carestia, egli non intende esporsi quale capo dello Stato in un sistema la cui economia, secondo stime della Banca centrale della Corea del Sud, si è contratta nel solo '97 di quasi il 7 per canto. Un conto capo delle forze armate, che non si curano di problemi economici e sociali; un conto ideologo supremo quale leader del partito; altro è capo dello Stato. Si ricondurrebbero a questa figura le responsabilità di fame, stenti, denutrizione. Meglio scaricarle su altri, magari il primo ministro o il capo del¬ l'assemblea popolare che svolgerà appunto funzioni cerimoniali di capo dello Stato. In queste due cariche sono stati messi un uomo di 74 anni e uno di 70, cioè della generazione precedente a Kim Jong 11, che ha invece piazzato nel governo 16 nuovi ministri a lui legati, su 25. «E' chiaro che Kim Jong II vuole evadere ogni responsabilità in politica estera e nell'economia, pur avendo tutto il potere commenta a Seul un esponente dell'Istituto di studi sulla Corea del Nord -, Nella gravità della situazione preferisce restare dietro le quinte temendo di non riuscire a superare la crisi». Ha rinunciato quindi a entrare pubblicamente in orbita, agguantando il potere ma restando enigmatico e misterioso, pur avendo annunciato di aver messo in orbita un satellite lunedi in concomitanza con la sua consacrazione. Il lancio ha suscitato tensione, ed è stato individuato da Stati Uniti e Giappone come quello di un nuovo, potente missile, che ha comunque sorvolato l'arcipelago, non di un satellite. Mosca, dopo molta confusione, ha confermato che si tratta di un satellite, ma Tokyo ha ieri ribadito che secondo varie indicazioni ci sono molte possibilità che la prima analisi, e cioè che si trattasse di un missile balistico, sia giusta. Fernando Mezzetti Il numero uno nordcoreano Kim Jong II ha fatto nominare il suo defunto padre Kim II Sung «presidente eterno»

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