«Il fisco? E' già in calo» di Valeria Sacchi

«Il fisco? E' già in calo» «Il fisco? E' già in calo» Visco polemizza con Romiti e Fossa POLEMICA IL COSTO DEL LAVORO CERNOBBIO DAL NOSTRO INVIATO La pressione fiscale è già in fase di diminuzione per tutti i contribuenti, un calo i cui effetti per quanto riguarda le imprese non sono ancora emersi del tutto, ma verranno alla luce anche nel '99 col venir meno di contributi precedenti. Difficile quindi che il fisco possa mettere sul tavolo della trattativa tra imprenditori e sindacati per il nuovo «patto sociale» altre agevolazioni. Lo conferma il ministro delle Finanze Vincenzo Visco, che con il ministro del Tesoro Ciampi chiude la tre giorni del workshop Ambrosetti. «Dal punto di vista fiscale abbiamo già fatto fin troppo. La pressione fiscale si sta riducendo in modo perfino eccessivo» afferma il ministro e aggiunge: «Rimane solo una discriminazione del fattore lavoro, dovuta all'alto p'eso dei contributi sociali. Ma, su questo punto, il documento di previsione economica e finanziaria ha già previsto che la pressione fiscale scenda nel prossimo triennio di un punto e mezzo. In massima parte si tratta di una riduzione dei contributi sociali, ed è un punto e mezzo che va ad aggiungersi ad un costo già ridotto di due punti e mezzo». Non tutti però sono d'accordo. Il presidente di Confindustria Giorgio Fossa, ad esempio, pur riconoscendo che l'Irpeg ha alleggerito il prelievo, insiste nel sottolineare che la pressione fiscale in Italia resta comunque superiore alla media europea, mentre il presidente di Confeommercio, Sergio Bilie, contesta il fatto di aver concesso agli enti locali funzioni di imposizione fiscale. Anche il presidente di Rcs Cesare Romiti è critico. Ammonisce: «Lo sviluppo del Paese non può andare avanti con una pressione fiscale così elevata, la più elevata d'Europa». Ma Visco ribatte: «Romiti è lontano dalla realtà, e ha tirato fuori dati tutti sbagliati. Un fatto che mi sorprende, perché di solito il dottor Romiti è persona bene informata. E mi preoccupa. Anche in relazione al ruolo che oggi svolge». Poi Visco passa oltre e definisce «una sciocchezza madornale» l'interpretazione data da molti secondo la quale la restituzione dell'Eurotassa verrà completamente vanificata, per i redditi inferiori ai 50 milioni, dall'addizionale Irpef concessa ai Comuni. «L'addizionale è una prerogativa dei sindaci» taglia corto Visco «che possono usarla o meno. Non è assolutamente previsto che la usino. Per quanto riguarda il governo centrale, si riducono le tasse. Punto e basta». E avverte: «Questo è il federalismo, signori», negando che il governo stia riducendo i trasferimenti agli enti locali. Sulla stessa lunghezza d'onda Sergio Cofferati che liquida la polemica sull'Eurotassa come «infondata e pretestuosa». Agli imprenditori Visco ricorda invece il fenomeno dell'evasione fiscale delle imprese. Problema che «va affrontato perché ci sono dei sintomi, quantomeno dei comportamenti nelle imprese esaminate, che sono discutibili, e in qualche caso preoc- cupanti». In alcuni settori l'evasione è più vasta, in altri è minore, «ed è proprio questo che va studiato». «Gli imprenditori ne hanno preso atto, e tutti hanno ammesso di aver pagato meno tasse» spiegherà poi Visco ai giornalisti, concludendo: «Può darsi che la riforma fiscale in atto possa ridurre il problema evasione». Visco si tiene viceversa sulle generali per quanto riguarda la possibilità di allargare con la finanziaria i benefici della «Dual income tax» a tutto lo stock di capitale dell'impresa. Si limita a osservare: «Le ipotesi sono ipotesi, quando usciranno le norme vedremo». Né vuole entrare nel merito della possibile restituzione, con la prossima fi¬ nanziaria, della tassa «medico di famiglia», introdotta dal governo Amato. «Non esiste. Anche questa è solo un'ipotesi» - spiega -. «Bisogna vedere se ci sono i dati. Prodi ha solo detto che sarebbe giusto poterla restituire». Infine i consumi, per sostenere i quali da molte parti si chie¬ dono misure ad hoc. «La restituzione dell'una tantum va proprio in questa direzione. Ma non è vero che i consumi vanno così male» dice Visco, e chiarisce: «L'allentamento della pressione fiscale può avere un effetto positivo, ma non solo. Siamo oggi in una fase in cui le famiglie, le imprese, gli operatori in genere stanno ancora ragionando. Sono passati da una situazione di alti tassi e alta inflazione ad uno scenario inedito di tassi bassi, hanno liquidità e devono scegliere quanto investire e quanto spendere. Il nostro problema è di dare loro fiducia, e certo le crisi internazionali non giocano a favore. Ma la possibilità di una ripresa dei consumi esiste tutta». Valeria Sacchi

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