Pisanu
Pisanu Pisanu «Non voteremo la Finanziaria» Allora, onorevole Pisanu, come rispondete voi di Forza Italia all'invito di Cossiga che vi chiede di valutare se votare la Finanziaria di Prodi? «Ricordo che il Polo ha già votato unitariamente contro il documento di programmazione economica e finanziaria dell'Ulivo presentando una risoluzione propria, che conteneva una linea di politica economica alternativa a quella di Prodi». Quindi non accogliete l'appello, e voterete contro? «Se la Finanziaria, come tutto fa prevedere, sarà coerente al Dpef noi voteremo contro. Vede, è anche un problema di coerenza. E poi noi temiamo anche che il compromesso con Rifondazione comunista, ormai vicino, comporterà per il governo ulteriori cedimenti a sinistra. E questo porterà una finanziaria ancor meno adatta a promuovere lo sviluppo e l'occupazione. Ragione in più per votare contro». Per questo avete deciso di fare una menifestazione nazionale contro l'Ulivo il prossimo mese? «Sì, abbiamo programmato una manifestazione nazionale per lo sviluppo e per l'occupazione sulla identica linea che ha motivato il nostro no al documento di programmazione economica e finanziaria. E' su quel binario che noi manterremo l'opposizione alla finanziaria» . E come realizzerete queste manifestazioni? «Saranno imponenti. Esordiremo con una grande manifestazione di piazza, per dar voce ai disoccupati, specialmente giovani in attesa di prima occupazione, e alla grande maggioranza dei ceti produttivi, dal lavoro dipendente al lavoro autonomo alle libere professioni alla piccola e media imprenditoria, che non siedono e non sono rappresentati ai cosiddetti tavoli della concertazione. E invece sono la grande maggioranza nel Paese». E alla proposta di Cossiga di dar vita a un grande centro che metta insieme Udì-, Ccd, Rinnovamento e Forza Italia come rispondete? L'ex presidente dice che siete partiti fratelli... «Una volta finita storicamente la de, il centro è diventato un'area elettorale nella quale i due schieramenti maggiori si contendono i voti che fanno la differenza per governare. Io penso che il centro sia un campo di battaglia, non un esercito. E se vogliano costruire l'alternativa alle sinistre è dal Polo che bisogna partfre. Certamente andando oltre il Polo, ma non dividendo il Polo, non vanificando quel tanto - ed è molto - di alternativa alle sinistre che già esiste ed ha l'appoggio di 17 milioni di elettori». Voi sospettate che Cossiga stia lavorando per rifare la De,vero? «No, noi non abbiamo questo sospetto anche perché credo che Cossiga stesso sia convinto che la De è finita storicamente perché sono venute meno le condizioni storiche che determinavano la necessità dell'unità politica dei cattolici». Cossiga ha anche bacchettato Fini, è chiaro che difficilmente l'ex presidente potrà confluire in un movimento dove ci sia anche An. Un problema in più, le pare? «Beh, nelle ultime interviste di Fini e di Berlusconi lei avrà notato una perfetta sintonia. Credo di poter affermare che la stessa cosa vale per Casini e gli amici del Ccd». Il leader dell'Udr invece è stato freddo con la Lega di Bossi: il problema di recuperare quell'area resta sempre? Voi ve lo ponete? «Noi abbiamo sempre detto che il programma del Polo ha molto in comime con le aspettative degli elettori della Lega, anche se i dirigenti leghisti sembrano ignorare questo dato di fatto. Sbagliano, e se vanno avanti così continueranno a perdere consenso tra gli elettori del Nord». Flavio Corazza
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