Caccia all'operaio che non c'è di Luigi Grassia

Caccia all'operaio che non c'è La Zoppas li cerca con i volantini, mancano anche i vendemmiatori Caccia all'operaio che non c'è MILANO I L mondo da una parte, le Veli nezie dall'altra. Le studiano tutte, i big planetari dell'industria e della scienza economica al conclave di Cernobbio, per scoprire la ricetta che possa battere la disoccupazione. Mentre basterebbe, forse, una gita nel nostro NordEst a trovare l'ispirazione giusta. Già, perché quello è un altro universo, un posto che il problema dei senza-lavoro se l'è lasciato alle spalle e ora, semmai, ha fame di braccia. Dall'industria all'agricoltura: ieri la Zoppas ha avviato in quel di Treviso una quasi disperata ricerca di 60 operai, con volantinaggio e mobilitazione dei parroci, mentre il giorno prima sulla colline friulane era corsa voce che non si trovassero i braccianti per cogliere l'uva, mettendo a rischio una vendemmia '98 che si annuncia eccezionale. Ditelo agli economisti, ma anche ai sindacati, perché in questo secondo caso non è solo questione di carenza assoluta di manodopera, ma anche di difficoltà (da iper-regola- mentazione) nell'assumere stagionali. Caso Zoppas. Mentre la maggior parte delle aziende dimagrisce gli organici quando c'è crisi e li tiene fermi nelle fasi di boom, l'impresa trevigiana si è lanciata in una campagna di assunzioni, giustificata dai conti e dalle previsioni di mercato, che nell'arco di un anno è già alla seconda tornata: oltre cento operai per la Sipa (un'azienda del gruppo) nella scorsa estate, e adesso altri 60 nello stabilimento della Sev di Miane, vicino a Vittorio Veneto, che produce elementi riscaldanti per piccob elettrodomestici. La Zoppas, come altre aziende dell'area, ha sperimentato la difficoltà di inserire lavoratori che vengono da fuori: le spese di trasferimento e alloggio tolgono la convenienza e la voglia di emigrare dal Sud, mentre gli extracomunitari hanno raramente le qualifiche richieste. Non resta quindi che cercare operai in zona, ma con tante fabbriche che assorbono manodopera, anche ricorrendo ai parroci per contendersi i dipen¬ denti, non resta che ricorrere a sistemi «creativi» per farsi notare, e il volantinaggio è sembrato la strada giusta. Non va dimenticato che sempre nel Triveneto, in provmeia dì Vicenza, qualche settimana fa una piccola impresa aveva offerto un impiego da perito tecnico a 2,6 milioni al mese e non aveva trovato candidati in loco. Caso vendemmia. In questa vigilia di stagione, il consorzo dei produttori vinicoli del Friuli orientale, zona di collina dove è impossibile usare le macchine, teme di non trovare chi raccoglierà a mano i grappoli. Il nemico non è solo la scarsa disposizione dei giovani a rimboccarsi le maniche, ma anche la burocrazia. «La legge richiede un'assunzione in piena regola anche per i candidati al lavoro stagionale - lamentano al consorzio -. E poi bisogna fare pure il 740. Molti finiscono col rinunciare. Non chiediamo lavoratori in nero, ma meno scartoffie». A Cernobbio molti sarebbero d'accordo. Luigi Grassia

Persone citate: Zoppas

Luoghi citati: Cernobbio, Friuli, Miane, Milano, Treviso, Vicenza, Vittorio Veneto