«Crescita più lenta del previsto»

«Crescita più lenta del previsto» CONGIUNTURA L'Iseo conferma il 2,2% «con qualche incertezza in più». L'Irs dice: sotto il due «Crescita più lenta del previsto» Gli analisti: non arriverà al 2,5% del governo MELANO. Conferme da Iseo ed Irs, revisione al ribasso da parte di Prometeia e Cer. E' il quadro delle stime sulla crescita del pil nel '98 (2,5% secondo il governo), formulate da alcuni dei principali centri di ricerca. L'Iseo mantiene la previsione di un 2,2% «con qualche incertezza in più», e così l'Ire che resta sull'I, 9%. Prometeia e Cer, invece, si apprestano a limare al 2-2, 1%% i rispettivi 2,3% e 2,2% stimati in precedenza. Giampaolo Oneto, responsabile della struttura economia itahana dell'Iseo, nel confermare la stima, che risale a fine luglio, di una crescita del pil '98 pari al 2,2%, non nasconde, tuttavia, il «rischio di una revisione al ribasso della previsione. I recenti avvenimenti - rileva l'economista segnalano ulteriormente il pericolo di un risultato meno positivo, soprattutto per l'eventualità che la recessione del Giappone e le difficoltà dell'area del Sud-Est asiatico siano più forti del previ¬ sto. Occorre, inoltre, valutare gli sviluppi sul fronte dei mercati azionari, in particolare quello statunitense. Comunque, sono discorsi prematuri», sottolinea Oneto. Fedele de Novellis (Irs) osserva, a sua volta, che «il quadro macroeconomico resta quello di luglio, con qualche incertezza in più collegata alla variabile dei tassi di interesse. Si parla, addirittura, di un ribasso negli Stati Urùti, in seguito alla crisi internazionale». Le ripercussioni «della crisi russa sul pil - continua de Novellis - non sono certo paragonabili alle difficoltà che incontrano le economie asiatiche». Le stime aggiornate di prometeia verranno presentate verso la fine di settembre. Chiara Fornasari, nel rendere noto che l'istituto rivedrà attorno al 2% il 2,3% previsto a fine giugno, avverte, in ogni caso, che la crescita di quest'anno «dipenderà in larga parte dalla situazione degli Usa». Anche il Cer si appresta a ritoccare all'ingiù le precedenti stime (2,2%) sulla crescita media del pil nel '98. Secondo Sergio Ginebri, infatti, il prodotto interno lordo, «alla luce degli effetti delle crisi asiatica e russa sulla domanda interna europea», si attesterà probabilmente «poco sopra il 2%, e comunque non sotto questa soglia». Anche gli analisti indicano un pil in crescita, ma meno del previsto, anche se le previsioni non sono tutte nella stessa direzione. L'unico fatto assodato per tutti è che la dinamica del pil è comunque in crescendo anche se, come avvertono alcuni esperti, tra cui Giancarlo Frigoli dell'Imi e Michele Fassio di Banca Intesa, i dati relativi al secondo e al terzo trimestre «beneficeranno dell'effetto favorevole dei giorni lavorati in più» (due giorni in più nel periodo aprile-giugno rispetto a gennaio-marzo). Nel secondo trimestre, evidenzia Giovanni Zan- ni della Morgan Stanley, «l'utilizzo della capacità industriale è cresciuto al 78,9% dal 78% del primo trimestre, mentre sia la domanda locale che gli ordini stranieri si sono risvegliati, invertendo il trend negativo in atto dallo scorso febbraio». Inoltre, in giugno, le giacenze delle imprese sono diminuite significativamente (l'indice relativo è passato al 6,5% dal 12,5%, contro una media di lungo periodo del 10%), suggerendo un'accelerazione della produzione industriale per i mesi successivi. [r. e. s.] Romano Prodi

Persone citate: Giampaolo Oneto, Giancarlo Frigoli, Giovanni Zan, Michele Fassio, Morgan Stanley, Novellis, Oneto, Romano Prodi, Sergio Ginebri

Luoghi citati: Giappone, Usa