«L'Europa è la mia battaglia»

«L'Europa è la mia battaglia» «Con Palmella a volte litigo, ma a lui devo i tanti miracoli della mia vita politica» «L'Europa è la mia battaglia» Bonino: anche a Bruxelles resto una militante I ritomo dal Kosovo, Emma Bonino è nel suo ufficio romano al partito radicale. Non ha fatto vacanze? «La prima settimana di agosto sono stata in un buchetta, ma un buchetto molto simpatico che è di mio fratello, in Sardegna». Lei è rimasta attaccata a Bra, la sua città natale? «Più che altro è un attaccamento telefonico. Ci vado a Natale e per il compleanno. Però in casa nostra il compleanno è un po' particolare, perché ci inventiamo le date a seconda dei nostri impegni. Tanto, come dice mia madre, riguarda solamente noi altri. Mia madre e io siamo nate lo stesso giorno tra l'8 e il 9 marzo a trent'anni di differenza. Gli altri, fratelli, cognati, nipoti, sono nati quasi tutti tra marzo e aprile. Così facciamo un compleanno comune e la data varia». E' sposata? «Sono già sposati loro, mi pare che basti!». Fino a quanti anni ha vissuto a Bra? «Fino ai 18 mini, poi sono andata a Milano e ho studiato Lingue alla Bocconi». Pensava già alla politica? «No, è stato nel '74, un incontro con i radicali durante la campagna per l'aborto)). E il suo incontro con Pannella? «Risale al gennaio '75, poi politicamente non ci siamo più lasciati». Ogni tanto litigate? «A volte capita e ognuno ha il suo modo di litigare. Marco è più esplicito, urla, io quasi sempre taccio». Fare il commissario a Bruxelles che esperienza è? «E' uno dei tanti miracoli di Marco per quanto riguarda la mia vita. Quando ha ottenuto questo da Berlusconi io non ero contenta: mi sembrava un incarico troppo burocratico. Poi ho scoperto che le idee che sostenevo per strada e da militante possono essere maggiormente perseguite in campo transnazionale. A partire dalla Commissione stessa. Forse perché mi sono toccate "briciolo" come gli aiuti umanitari e la politica dei consumatori». Con Monti come si trova? «Il rapporto è buono, collaboriamo. Siamo diversi e per questo abbiamo deciso subito di essere complementari e non conflittuali». L'Europa politica esisterà? «Non è una scelta, ma una necessità. Certo, ci sono resistenze». Di che genere? «Uno sbagliato senso della sovranità. Come dice il mio collega inglese sir Leon Brittan, "la sovranità degli Almi Duemila per l'Europa è un'estensione della sovranità e non una diminuzione di sovranità nazionali. A condizione di darsi istituzioni democratiche che abbiano potere"». Come si trova in Italia? «Bene con i miei amici radicali; in difficoltà con ima situazione politica che mi sembra avviata a una nuova partitocrazia». E di Prodi che pensa? «Ha capito l'importanza della moneta unica e va bene; per il resto, il Paese non fa passi in avanti e questo non va bene». Allora rimpiange Berlusconi? «Nel '94 era ima speranza, ma è stata tradita. Rimpiango la non applicazione degli esiti referendari. Non esiste un bipartitismo all'anglosassone come avevamo voluto». Credeva nella Bicamerale? «No. E' illusorio pensare che questo sistema partitico possa essere riformato dagli stessi partiti». Lei è una pasionaria? «Sono una reattiva. Alla terza volta che mi pestano un piede reagisco, però non sono aggressiva». Con sua madre di che parla? «Se vado a casa mi adatto alle regole loro. Se vengono a trovarmi ovunque io sia, si adattano alle mie. Mia madre segue la politica per ragioni sentimentali, io mi interesso al suo orto. Ormai so tutto di melanzane e peperoni». E quando lei dorme all'aperto o digiuna, la sua mamma si preoccupa ancora? «Non più. Però pensa sempre che, anche se ho 50 anni, sono rimasta una bambina». Com'è la sua vita privata? «Normale. Ho allevato due ragazze e credo di aver soddisfatto così la mia vocazione materna». Lei vive grandi amori? «Pochi, ma qualcuno c'è o c'è stato. Insomma, tutto normale». Le piace viaggiare? «Si, sono molto curiosa di scoprire nuovi luoghi». Bruxelles è diventata la sua città? «No, la Commissione è il mio posto di lavoro. Per me il lavoro è una passione, mentre il luogo è secondario». Che cosa fa per distrarsi? «Succede poco, ma mi piace andare in barca a vela, fare il sub, leggere e cucinare per gli amici. Vado anche al cinema, ogni tanto». Qual è la situazione dei radica- li oggi? «Quelli italiani hanno grosse difficoltà. E' sempre più difficile essere liberali quando tutti, a parole, si sono convertiti al mercato. I fatti sono cosa ben diversa. In Europa la si¬ tuazione è anche molto difficile». Che cosa le dà più fastidio? «Nell'ordine, la slealtà e l'ipocrisia». Va d'accordo con Berlusconi? «Non ci vediamo mai. Non l'ho più sentito. So che in certi momenti per noi drammatici qualche gesto lo fa e di questo gli sono grata». Lei è di sinistra o di destra? «Io sono liberale di sinistra, come i Rossi o i Rosselli. Quelli come me non sono mai piaciuti in questo Paese, né allora . né oggi». Allora è una battaglia persa? «No, continua». Ha l'aria di essere contenta... «Davvero? Strano, non lo sono affatto». Che cosa la turba? «Il mio viaggio in Kosovo, la mancanza della politica europea internazionale». La politica estera di Dini? «Se ogni Paese europeo si illude di avere una propria politica estera adeguata alla sfida degli Anni Duemila si illude». Lei non si illude mai? «Sempre: dopo la Bosnia pensavo che l'Europa capisse che doveva avere una politica comune». Ma in Albania è avvenuto qualcosa di questo genere? «Non per via europea: il Consiglio di sicurezza ha autorizzato e l'Italia ha preso, per fortuna, in mano la situazione». Dopo Bruxelles, vuole tornare a Bra? «No, sono andata via a 18 anni. Voglio andare in qualunque posto possa continuare a fare le cose in cui credo e ho sempre creduto». Però si sente piemontese? «In una certa misura sì. La mia famiglia mi consente di essere transnazionale e non apolide». Trova ancora il tempo per essere vanitosa? «Non so perché, ma non credo di esserlo mai stata. E mi stupisco quando me lo attribuiscono. Non sono affatto vanitosa, sono permalosa». La vita politica per lei è sempre una passione? «Sì, assolutamente sì». Alain Elkann «Allevando due ragazze ho colmato il mio desiderio di maternità» «Non sono vanitosa ma una permalosa che odia la slealtà» «Allevando due ragazze ho colmato il mio desiderio di maternità» Emma Bonino oggi e, basso, con Pannella .n ; | MAR20M,,.;.i :..BRACfrMPl.... ... ! ,§ c«B«n<Ww:.!TAUAN.A..,.:i jW»«**i...NMW«. il M*^mmm IVIRQPfO ■m»xmsm* ... ANDARE iìi BARCA À'vJ&'iiMÈar ciiaNMÉ" ' «Non sono vanitosa ma una permalosa che odia la slealtà» .n ; | MAR20M,,.;.i :..BRACfrMPl.... ... ! ,§ c«B«n<Ww:.!TAUAN.A..,.:i jW»«**i...NMW«. il M*^mmm IVIRQPfO ■m»xmsm* ... 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