Scalfaro: guai ai mercanti di bambini
Scalfaro: guai ai mercanti di bambini Il Presidente alla festa dell'Azione Cattolica: la nostra Patria ha bisogno di preghiere Scalfaro: guai ai mercanti di bambini «Sarebbe meglio se si mettessero una macina al collo» CITTA' DEL VATICANO. L'Azione cattolica invade Roma con quindicimila «adulti», e ricorda un'altra invasione - quella dei «berretti verdi» dell'Ac del 1948 - per dimostrare fedeltà al Papa e alla Chiesa quando sembrava che Baffone potesse essere alle porte. Lontani quei tempi, ma per un adulto di Azione cattolica come il Presidente della Repùbblica la Penisola ha ancora bisogno, anche adesso, «di tanta preghiera». Per molti motivi, ma anche per il fenomeno della pedofiba. «Ci sono bambini diventati mercato per le cose più turpi - ha ricordato - guai a quanti se ne rendano responsabili, sarebbe meglio per loro se si mettessero una macina al collo». Il riferimento è alle tremende parole di Gesù, dirette a chi scandalizza gli innocenti. Oscar Luigi Scarfaro naturalmente ha avuto un posto di primo piano fra i protagonisti della grande festa organizzata dal presidente uscente, Giuseppe Gervasio. Gli adulti di Ac hanno ascoltato il cardinale Camillo Ruini, presidente della Cei, e il «papa rosso», il prefetto della Congregazione di Propaganda Fide, il card. Jozef Tomko; e poi Liliana Cavani e Giovanni Conso e Fabio Pizzul. Hanno assistito a danze e canti della comunità filippina presente in Italia, e gustato dello splendido Vivaldi. Scalfaro ha rivendicato un ruolo da veterano in Azione cattolica, in cui ha militato «materialmente prima e spiritualmente poi» da settanta anni. Ha inci¬ tato gli associati a dare un «apporto di amore per la patria», e ha chiesto loro «con profondità di cuore, di dare l'apporto di credenti nella libertà, nella giustizia vissuta e nella pace. L'Italia e il mondo ci attendono, vediamo di essere presenti nella società». Una società attraversata ancora da tanti mah tra cui il Presidente della Repubblica ha richiamato con forza il dramma della pedofilia. «Diamo uno sguardo alla nostra patria: quanto ha bisogno di preghiere». La festa è stata coronata nel tardo pomeriggio di ieri in piazza San Pietro da un incontro con Giovanni Paolo II che si è trasferito apposta da Castel Gandolfo, la sua residenza nei mesi d'estate. Un paio di lustri fa i rapporti fra il Pontefice e l'Azione cattolica non erano del tutto tranquilli. Ma non poca acqua è passata sotto i ponti del Tevere, e la gestione Gervasio ha contribuito a ristabilire un clima di maggiore serenità fra l'anziano Pontefice e la maggiore organizzazione di laici cattolici nel Paese. Giovanni Paolo II ha esortato ieri gli «adulti» a lavorare per «rifare il tessuto cristiano della società umana, creare tra la gente una mentalità che scaturisca dai valori cristiani inalienabili e di questi sia intrisa». Un esponente recente di Ac che ha «fatto carriera» è l'attuale ministro della Sanità, Rosy Binai. Al fianco di Romano e Flavia Prodi, di Badaloni e Ruteni, ha partecipato alla festa di sabato, in cui il Papa ha chiesto anche di «creare quella cultura politica che opera sempre e comunque per il bene comune e la salvaguardia dei valori». Cori di «ale ohoo, ale ohoo» hanno riempito piazza San Pietro, ripresi subito dal coro e dall'orchestra. Giovanni Paolo II si divertiva; sorrideva e poi ha «improvvisato»: «Mi dicono adulti, ma si comportano da giovani. Buon segno». «Ma non è ancora tutto detto», ha affermato chiedendo silenzio per ag¬ giungere un ricordo di Madre Teresa e un appello: «Ai capi delle nazioni, sia ricche che povere, dico: non confidate nella potenza delle anni. Procedete decisamente e lealmente sulla via del disarmo, per destinare le necessarie risorse ai veri, grandi obiettivi della civiltà, per combattere uniti contro la fame e le malattie, perché ogni uomo possa vivere e morire da uomo». Marco Tosarti ! " "
Luoghi citati: Castel Gandolfo, Citta' Del Vaticano, Italia, Roma
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