Rivolta eccellente contro Clinton di Franco Pantarelli

Rivolta eccellente contro Clinton CASA BIANCA E i leader di maggioranza e opposizione si incontrano in vista del rapporto Starr Rivolta eccellente contro Clinton Altri senatori democratici l'attaccano per il Sexgate NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Agguerrita, ostile e decisa ad agire: così Bill Clinton troverà Washington stamane, al suo ritorno dal viaggio in Russia e in Irlanda. Mentre il Presidente era fuori, e nonostante i suoi tentativi di chiedere scuse «ulteriori» per la storia con Monica Lewinsky come gli era stato chiesto, i politici dei due partiti si sono chiariti sul da farsi compiendo passi in senso decisamente sfavorevole a Clinton. E' come se l'uscita del senatore Lieberman, un suo vecchio amico che in un appassionato discorso ha definito «immorale» il comportamento del Presidente, avesse fatto rompere gli indugi. I democratici che lo biasimano, ormai, non si contano più e la loro parola d'ordine (con un occhio alle prossime elezioni di novembre) è: «Leali sì, ciechi no». Uno dei candidati democratici più in vista alle elezioni di novembre, il governatore uscente del Maryland Parris Glendening, ha cancellato due apparizioni con il presidente. Glendening ha annunciato che non chiederà a Clinton di esser presente a un suo comizio raccogli-fondi a Baltimora in ottobre. «E' preoccupato per i contraccolpi dello scandalo sessuale», ha dichiarato una fonte anonima al «Baltimore Sun». Il governatore ha inoltre cancellato una sua visita a Silver Spring martedì prossimo dove avrebbe dovuto essere presente anche Clinton. E i repubblicani, anche quelli che durante tutti questi mesi hanno fatto arrabbiare i loro colleghi di partito più «duri» con la loro cautela, si sono precipitosamente adeguati. Ieri i personaggi più «eminenti» che hanno parlato contro il Presidente sono stati il senatore Bob Graham, il «padrone» del Partito democratico in Florida («Questa vicenda resterà come una macchia indelebile nella storia della presidenza degli Stati Uniti»), e Trent Lott, il leader dei senatori repubblicani. L'unico a tacere è stato il nemico finora più «rumoroso» di Clinton, quel Dan Burton che di fronte a rivelazioni giornalistiche ha dovuto ammettere che anche lui ha avuto una storia extraconiugale ed ha perfino messo al mondo un figlio illegittimo. La cosa più grave per Clinton è quella che avverrà mercoledì, quando i due leader della Camera, Newt Gingrich per i repubblicani e George Gephardt per i democratici, si riuniranno formalmente per discutere come comportarsi quando il rapporto del procuratore speciale Kenneth Starr sarà loro presentato. Gingrich e Gephardt erano stati quelli che di più avevano esortato tutti ad aspettare di leggere quel rapporto prima di prendere iniziative, per cui l'annuncio della loro riunione di mercoledì, fatto mentre Starr quel rapporto deve ancora ultimarlo («ci sta lavorando giorno e notte», dicono quelli a lui vicini), ha colto un po' di sorpresa. Ma il punto è che ormai per agire non è più necessario aspettare il testo di Starr. Al di là infatti delle «crudezze» che a quanto pare esso conterrà (si è parlato di descrizioni anche «grafiche» di ciò che Clinton e Monica facevano), una cosa è certa: i reati che verranno indicati dal procuratore speciale saranno reati che comportano l'impeachment. E prima ci si mette al lavoro e meglio è. Nella sua ultima uscita irlandese, ieri, Clinton ha sfoggiato un atteggiamento sereno e mentre parlava i suoi uomini sussurravano ai giornalisti che quel pullover nuovo che indossava ghelo aveva regalato Hillary, come a dire che «la pace è fatta». Ma a questo punto pare ci voglia molto di più della «buona notizia» della ritrovata armonia nella famiglia Clinton. Franco Pantarelli Il portavoce del Presidente annuncia «In Irlanda la First Lady gli ha regalato un pullover» Hillary parla nell'orecchio al marito a Limerick in Irlanda

Luoghi citati: Baltimora, Florida, Irlanda, Maryland, New York, Russia, Stati Uniti, Washington