Nostalgia di Gorbaciov. I guazzabugli della vita pubblica

Nostalgia di Gorbaciov. I guazzabugli della vita pubblica LETTiRE AL GIORNALE Nostalgia di Gorbaciov. I guazzabugli della vita pubblica Abbiamo scordato Mikhail troppo presto Già sette anni sono passati da quando lo schietto faccione di Mikhail Gorbaciov non conta più nulla, e del quale tutti ci siamo forse scordati un po' troppo presto. Eppure, oltre alla sua forte carica di simpatia, che ovviamente in politica non è indispensabile, ma se c'è non guasta, Gorby qualcosa aveva fatto! Quando fu sostituito, perché dissero che 0 popolo russo non gradiva la sua lentezza nel cambiare quel grande Paese, gli fu preferito, anzi, saltando su quel carro armato si preferì da solo Boris Eltsin, che con quel carattere pareva garantire riforme molto spedite. Ora, dopo sette anni che non sono pochi, stiamo vedendo cosa succede alla Russia. Che Gorbaciov (che forse capì più di altri che 70 anni di comunismo non si smaltiscono in pochi mesi), lento come la tartaruga della favola, avesse ragione? G. Robbiana, Tortona L'esilio dorato delle celebrità Fa notizia che alcuni nomi celebri abbiano scelto - certuni addirittura da decenni - di schivare flash e interviste, badando così a conservare intatta la propria viata privata. Sarebbe curioso che i vari Battisti, Mina, il romanziere Tiziano Sciavi, lo scrittore J. D. Salinger eccetera, ci dicessero, magari in quattro righe, perché si sono lasciati sacralmente inghiottire dalle sfarzose mura domestiche. Siccome non ce lo spieghiamo, mi proverò a intuire in forma di uguglianze non algebriche ma sufficientemente logiche il loro pensiero. Dunque, pubblicità = pettegolezzo = scandalo. Scandalo = querele e controquerele. Conclusione: vale la pena per la gente già famosa e ricca andarsi a ficcare nei guazzabugli della vita pubblica? Fabio Sicari L'eutanasia e la Chiesa «La Chiesa Cattolica non intende affrontare concretamente il problema di quanti vivono situazioni di grande sofferenza, ma accetta di farle soffrire. La ringraziamo di tutte le sofferenze che ha arrecato e che arrecherà ancora». Così sostiene Emilio Coveri, presidente di «Exit Italia», sulla Stampa del 27 agosto. Ma che cosa insegna, in verità, su questa materia, la Chiesa Cattolica? Trascrivo dal Nuovo Catechismo. Art. 2278: «L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate, rispetto ai risultati attesi, può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all' "accanimento terapeutico". Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente». Art. 2279: «Anche se la morte è considerata imminente, le cure che d'ordinario sono dovute non possono essere legittimamente interrotte. L'uso di analgesici per alleviare le sofferenze del moribondo, anche con il rischio di abbreviare i suoi giorni, può essere moralmente conforme alla dignità umana, se la morte non è voluta né come fine né come mezzo, ma è soltanto prevista e tollerata come inevitabile. Le cure palliative costituiscono una forma privilegiata della carità disinteressata. A questo titolo devono essere incoraggiate». Concludendo, non posso pensare che uno specialista in eutanasia ignori questi articoli. Gino Cosci Nebbiuno (Novara) Con la pancia piena non si pensa alle vuote Che tristszza, ascoltando la televisione ho saputo che in Italia la disoccupazione aumenta. Questo governo Prodi ha detto alcuni mesi fa che creava posti di lavoro, e invece purtroppo dalle statistiche i disoccupati aumentano. Perché succede ciò? A mio modesto parere perché non c'è la volontà politica nel risolverlo. Chi ha la pancia piena, non sa della vuota. E questo è gravissimo. Gli oltre 1000 parlamentari, il governo tutto, pensa solo ad aumentare le tasse, ma non pensa a chi cerca lavoro. Se tutti lavorassero, tutti pagherebbero le tasse, ed invece cari ministri chi mantiene il disoccupato? Perché nel nostro Paese non si fa una politica di far lavorare tutti? Io dico perché non si creano posti di lavoro per tutti, è anche la Costituzione italiana lo prevede. Perché non si fanno programmazioni nei vari settori vedi agricoltura, industria e commercio, per poter indirizzare i disoccupati a trovare lavoro? Insomma il cittadino ha diritto di trovare occupazione, ma va an che aiutato, e questo fino ad oggi non si è fatto. Pertanto invito tutti coloro che in questa società contano (governo, Parlamento tutto), affinché si possa arginare tale fenomeno. Realtà molto triste, molto amara. Io credo nelle istituzioni e quindi spero che qualcosa di nuovo succeda. Io attendo, e me lo auguro, per il bene di tutti. Giordano Solaroli, Ravenna In Italia esiste la gemella di Giza Da tempo si sottolinea come la grande piramide di Giza nasconde qualche segreto. Il fatto che effettivamente la piramide di Giza più quelle minori abbiano a che vedere con la costellazione di Orione significa che tale piramide è stata costruita mille anni dalla fondazione dell'Egitto di Menes. Sono convinta che alcune leggende egizie ma anche ebraiche sono la soluzione a certi fatti biblici ivi accaduti. Che ruolo ha avuto la grande piramide durante la rivoluzione di Mose con la rivolta degli schiavi giudaici? Vi è un nesso tra le 10 piaghe d'Egitto e la grande piramide? Ma soprattutto v'è nesso fra la civiltà egiziana e quella ebraica? Penso che molti misteri sono sepolti nel deserto e che la grande piramide durante la rivolta di Mose fosse viva. Rimane il fatto che l'Egitto dopo la rivolta di Mose non fu lo stesso: tutto è rinchiuso nella grande piramide e sono convinta che esiste da qualche parte, forse in Italia, una piramide gemella di Giza, forse nascosta sotto le fondamenta di Roma oppure Napoli. Simona Levi, Tel Aviv Center of Archeology University Barac Modenny, Tel Aviv Rosenbalth Stern, Tel Aviv Carla Palermi Noa Simmon Kibbutz Gerodiat Tel Aviv Bisogna potenziare i trasporti pubblici Ci risiamo; si riparla di aumento del prezzo di vendita dei carburanti auto! Stavolta lo si vuole ca¬ muffare sotto la voce «tassa contro l'inquinamento». A parte il fatto che non ritengo assolutamente efficace una tassa per combattere un problema complesso come l'alterazione degli equilibri ambientali (vedasi i risultati della tassa sui sacchetti di plastica), ma se si volesse veramente incidere sulla qualità dell'aria urbana si dovrebbe potenziare il sistema di trasporti pubblici metropolitani, filobus elettrici, tram, ed incentivare con sgravi fiscali l'uso di auto elettriche. Inoltre, in un momento in cui i prezzi internazionali del petrolio sono scesi di circa il 25%, ed in molti Paesi sono stati ridotti proporzionalmente i prezzi dei carburanti, da noi, invece, salirebbero, creando non graditi effetti sull'inflazione. D'altra parte, se lo scopo della tassa è di intervenire contro l'inquinamento, perché non si procede contro un'altra grave fonte di danno? Mi riferisco alla caccia, che, oltre a distruggere quel poco di fauna ancora sopravvissuta nel nostro Paese, lascia come sgradito ricordo svariati milioni di quintali l'anno di pallini di lega di piomboarsenico sui terreni, nei fiumi, nei laghi, con gravissimi effetti che si protrarranno ancora per centinaia di anni. Tra l'altro i bossoli, non più di cartoncino degradabile come una volta, sono ora di Pvc e, benché la legge preveda che debbano essere raccolti dal cacciatore, sono tranquillamente abbandonati nell'ambiente. Sennuccio del Bene Monterotondo M.mo (Gr) Le lettere -.vanno inviate. V a: LA STAMPA Iy Via Marenco 32,10126 TORINO"' >. W fax 011 - 6568924 ^| 1 e-mail lettere@lastampa.lt |