Il governo prepara il piano «risparmio casa» di Gian Carlo Fossi

Il governo prepara il piano «risparmio casa» Allo studio un progetto basato su incentivi, sgravi fiscali e riduzioni delle imposte per i meno abbienti Il governo prepara il piano «risparmio casa» Modello tedesco per i mutui agevolati ROMA. Incentivi e sgravi fiscali per stimolare il «risparmio casa» e possibile riduzione delle imposte sugli immobili soprattutto a favore dei meno abbienti: su questi due interventi importanti il governo sta centrando il suo impegno, ma nello stesso tempo si appresta a combattere la battaglia decisiva per far approvare definitivamente dal Parlamento la riforma degli affitti e degli sfratti entro il 31 ottobre, cioè prima della scadenza dell'ultima e forse non ripetibile proroga degli sfratti. Al ministero dei Lavori pubblici si sta definendo un progetto per il «risparmio casa»: l'ipotesi, che si ispira al modello adottato in Germania fin dal dopoguerra, prevede che le banche autorizzate raccolgano risparmi attraverso depositi vincolati a bassa redditività, da utilizzare esclusivamente per concedere poi mutui edili a tassi ridotti a coloro che hanno depositato tali somme, mentre lo Stato dovrebbe andare incontro a quanti aderiscono al progetto con agevolazioni fiscali e contributi. In Germania questo meccani- smo ha avuto risultati straordinari, ciò perché, spiegano gli esperti del ministero dei Lavori pubblici, i risparmiatori possono beneficiare di tassi prefissati e minori rispetto a quelli di mercato, del rimborso anticipato del mutuo e di agevolazioni da parte dello Stato. Le tre proposte di legge in discussione alla Commissio¬ ne finanze, identiche sul principio del «risparmio casa» attraverso depositi bancari, differiscono per le misure che riguardano le agevolazioni (contributi del Tesoro, detrazioni di imposte o una forma di finanziamento e tassi dei mutui non superiori al tasso di sconto vigente): ora tocca al governo dire la sua. Intanto, il ministro delle Finanze Vincenzo Visco sta valutando la possibilità di destinare alla riduzione delle imposte sulla casa una parte dei maggiori incassi che l'amministrazione conta di realizzare quest'anno in base alle attuali favorevoli previsioni di gettito. Gli interventi dovrebbero essere «mirati» per ri¬ spettare i criteri di compatibilità stabiliti con l'ingresso nell'Unione monetaria e - data la necessità di attendere i dati conclusivi delle entrate effettive - non potrebbero essere inseriti nei provvedimenti collegati con la Finanziaria '99. La Finanziaria, però, darà qualche «segnale»: è probabile che venga introdotta una norma diretta a far scontare l'imposta di registro, quando il contribuente venda la sua prima casa e ne acquisti una nuova. Invece non potrà essere considerata in tale fase l'ipotesi di abolizione dell'imposta di registro ventilata negli ultimi giorni o di tagli all'lrpef. Una riduzione di carico fiscale, se sarà decisa, verrebbe ritagliata in modo da favorire soltanto le fasce più deboli dei contribuenti. Tanto più che è indispensabile far qualcosa su altri versanti non meno rilevanti: ad esempio, fonti ministeriali confermano che la Finanziaria potrebbe disporre una riduzione del costo del lavoro e, in particolare, degli oneri previdenziali. Gian Carlo Fossi Il taglio di imposte potrebbe essere pari all'aumento del gettito ti ministro delle Finanze Vincenzo Visco

Persone citate: Vincenzo Visco

Luoghi citati: Germania, Roma