«Questo concorso è pulito I controlli sono rigorosi» di Antonella Torra

«Questo concorso è pulito I controlli sono rigorosi» LE RAGIONI DEL PATRON «Questo concorso è pulito I controlli sono rigorosi» G IU' le mani dal mio concorso. Non c'è niente di irregolare e chi accusa è un pazzo». Enzo Mirigliani alza la voce per difendere la sua creatura, quella manifestazione che organizza da 40 anni, «ed è sempre stata pulita, lo verifico in prima persona perché voglio che le ragazze siano tranquille. Chi vince è davvero la più bella e basta». D'accordo, ma le accuse nell'esposto-denuncia presentato alla procura di Napoli sono precise: vincite pilotate, criminalità organizzata dietro le serate di selezione. E' tutto falso? «Ma certo, senza ombra dubbio. Questo signor Guerra, che racconta di essere stato uno degli organizzatori, non è mai stato un agente di Miss Italia, non so chi sia. Di pazzi ce ne sono tanti al mondo... Il concorso suscita mol- te invidie, delusioni nelle concorrenti scartate, che meditano vendetta e buttano veleni su una manifestazione che, ripeto, è pulita». Come funzionano i controlli? «Sono rigorosissimi. Tutte le concorrenti ammesse alle finali regionali vengono selezionate ad una ad una e per ciascuna il presidente e il segretario redigono un verbale che ci viene inviato. I nostri ispettori girano l'Italia controllando le pre-selezioni». A proposito di invidia, alcune regioni sostengono di venire penalizzate ogni anno nella scelta del numero di concorrenti: il Piemonte, la Liguria, il Trentino, la Basilicata e la Sicilia. E' vero? «Io dico soltanto una cosa: le ragazze belle sono in tutta Italia. In Piemonte ad esempio, e lo dico per esperienza, ci sono donne bellissime, alle quali, però, il concorso di Miss Italia, evidentemente, non interessa». Concorrenti belle, ma con qualche cuscinetto di cellulite di troppo, ad ascoltare qualche membro della giuria. «Storie, queste ragazze hanno un fisico perfetto, fanno ginnastica, curano l'alimentazione. Altro che hamburger e patatine. Non c'era cellulite quando le ragazze erano cresciute con la guerra, a polenta o pasta e fagioli, quando non c'era possibilità di scegliere cosa mettere nel piatto, figuriamoci se c'è adesso». Dopo l'appello lanciato durante le pre-selezioni in Calabria, alla vigilia della finale la liberazione di Alessandra Sgarella. Si può dire che il concorso le ha portato fortuna, no? «Le ragazze sono molto contente, soprattutto le calabresi, consapevoli che, nel loro piccolo, hanno fatto qualcosa. Nei loro volti ho visto anche commozione. Sono azioni che partono dal cuore e non hanno bisogno di pubblicità. Noi lavoriamo in silenzio: in Umbria abbiamo visitato i campi dei terremotati, portando aiuti. Abbiamo dato il nostro piccolo contributo, senza clamori». Quest'anno Miss Italia rompe una tradizione: la finale sarà domenica sera, invece del classico sabato, perché? «Siamo tutti tifosi di calcio e nessuno di noi voleva perdersi la prima partita della nuova nazionale. Poi in giuria volevamo un giocatore, la scelta era caduta su Del Piero e Baggio, entrambi impegnati con la maglia azzurra. Spostando la finale a domenica sera, Alex potrà essere con noi a scegliere la più bella d'Italia». Antonella Torra «A volte fra le escluse nascono desideri di vendetta» Enzo Mirigliani, patron di Miss Italia

Persone citate: Alessandra Sgarella, Baggio, Del Piero, Enzo Mirigliani