Lancio mortale per il parà

Lancio mortale per il parà In Toscana Lancio mortale per il parà LUCCA. Il maresciallo Andrea Malanca, effettivo al 9° reggimento paracadutisti della Brigata Folgore, è morto ieri mattina ad Altopascio, in provincia di Lucca, durante un'esercitazione di lancio con il paracadute ad apertura comandata. Il sottufficiale, ventottenne ed esperto paracadutista, era nato a Mantova ed era effettivo al 9° reggimento paracadutisti «Col Moschin» dal 1995. Secondo la ricostruzione dell'incidente fatta in serata dai carabinieri di Tassignano, Andrea Malanca, durante una serie di lanci di addestramento effettuati con un «G222» della 46a aerobrigata, ha effettuato un lancio «libero», cioè non vincolato alla fune. Al momento dell'apertura, il paracadute del giovane maresciallo - che tra l'altro era appena stato promosso a tale grado si è venuto però a trovare troppo vicino a quello di un suo commilitone ed i due paracadute si sono aggrovigliati assieme. Entrambi i giovani hanno cercato di liberarsi del proprio paracadute, ma solo l'altro militare vi è riuscito ed ha immediatamente aperto il paracadute ausiliario. Per Andrea Malanca, invece, non c'è stato niente da fare. Il ministero della Difesa ha poi confermato che l'incidente nel quale ha perso la vita il maresciallo incursore Andrea Malanca, è avvenuto nel corso di un'esercitazione di aviolancio con la tecnica della caduta libera. Tale procedura prevede l'abbandono del velivolo a quote elevate, una fase di caduta libera e la successiva apertura manuale del paracadute. Questa tecnica - spiega il ministero della Difesa in una nota -, è adottata da professionisti esperti e qualificati delle Forze \ Speciali cui il maresciallo apparteneva, e si differenzia dal metodo in uso per i paracadutisti di truppa che si lanciano con paracadute ad apertura automatica. Il ministero della Difesa precisa infine che «non vi è alcuna connessione tra l'incidente odierno e la cosiddetta tecnica ad "uscita rapida", tra l'altro non più in uso nell'Esercito». Sempre ieri il ministro della Difesa Beniamino Andreatta ha inviato un telegramma al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, generale Francesco Giuseppe Cervoni, in seguito all'incidente in cui ha perso la vita il maresciallo Andrea Malanca. «Ho appreso con animo profondamente rattristato - si legge nel telegramma del ministro della Difesa - la notizia del decesso del maresciallo Andrea Malanca avvenuto a seguito di un incidente aviolancistico. Interpretando anche i sentimenti del personale tutto delle altre due Forze Armate, partecipo commosso al grave lutto che ha colpito l'Esercito. «Ai familiari del maresciallo Andrea Malanca la prego di voler far giungere le espressioni del mio più sentito cordoglio». [e g.]

Persone citate: Andrea Malanca, Beniamino Andreatta, Francesco Giuseppe Cervoni, Moschin

Luoghi citati: Altopascio, Lucca, Mantova, Toscana