Trova la figlia morto, tenta suicidio di G. Lam.
Trova la figlia morto, tenta suicidio Dramma all'Olgiata di Roma: «Senza di lei, non ho ragioni di vita». Ma è un giallo Trova la figlia morto, tenta suicidio Dà fuoco all'appartamento in cui lavorava come colf ROMA. Forse è morta asfissiata per colpa della madre. A dieci anni. A T. voleva togliersi la vita. Prima ha cercato di tagliarsi le vene, poi ha appiccato un incendio nella sua camera da letto. Il materasso è andato in fumo. Ma le esalazioni delle fiamme sono divampate poi anche nella stanza affianco, dove c'era la bambina. La donna si è salvata. In stato di shock ha giurato di aver trovato, tornando a casa, la figlia già morta e perciò avrebbe tentato il suicidio. Ma la piccola S., secondo i primi accertamenti, sarebbe morta per asfissia. Per i carabinieri ha anche tentato di sfuggire al fuoco ma per lei non c'è stato nulla da fare. Sara, che soffriva di una lieve forma d'asma, potrebbe non esser morta per cause naturali. Secondo un investigatore non è escluso che la bambina possa essere stata uccisa dalla madre. La donna, nei cui confronti non è stato preso alcun provvedimento, potrebbe, secondo un'ipotesi investigativa, aver soffocato giovedì sera la figlia, probabilmente con un cuscino in quanto sul corpo non sono stati trovati segni di violenza. Dai primi accertamenti del medico le- gale risulta che la morte risale ad almeno 20 ore prima. Quindi, presa da un raptus, la donna avrebbe cosparso di ammoniaca il corpo della figlia - alle gambe sono state rilevate ustioni chimiche - e avrebbe dato fuoco al materasso. La donna, che già in passato aveva tentato il suicidio, ha detto agli mcjuirenti, farfugliando, che la figlia era caduta. I carabinieri, poiché la bambina non ha segni di trauma cranico, non sembrano credere a questa versione. E' stato un vicino a sentire le grida. E' entrato in casa ma ha potuto solo raccogliere il corpicino disteso davanti alla porta d'ingresso. La bimba indossava pantaloncini e una maglietta celeste anneri¬ ta dal fumo. La madre invece era svenuta davanti al suo letto. L'incendio è avvenuto ieri pomeriggio a Roma, nel quartiere residenziale dell'Olgiata. A. T., 40 anni, era la custode di una villa unifamili are nel settore chiamato «Isola 6», vicino a un campo da golf. Casa e garage: la penultima delle cinque di ima via interna della Cassia. Approfittando dell'assenza dei proprietari (la famiglia Giacomini-Tedeschi è in Egitto), la donna si è chiusa nella sua stanza. Poi le fiamme, il fumo. Alle 17,15 è arrivato l'allarme al 118. A. T. è stata trasportata con un elicottero nell'ospedale San Filippo Neri e ricoverata nel reparto di psichiatria. Ha riportato solo ferite ai polsi e piccole ustioni sul corpo (sette i giorni di prognosi). La donna aveva gravi problemi economici e psicologici. Casa pignorata, debiti, solo piccoli lavori saltuari, vita allo sbando. I proprietari della villa avevano cercato di aiutarla offrendole il lavoro e un buon guadagno. Comunque solo l'autopsia riferirà se il decesso della bambina è avvenuto prima dell'incendio della villa. [g. lam.]
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