Napoli, i disoccupati bloccano la sede Cgil
Napoli, i disoccupati bloccano la sede Cgil Due cortei attraversano la città, blocchi stradali rimossi solo dopo l'intervento della Digos Napoli, i disoccupati bloccano la sede Cgil Blitz anche agli uffici delle Finanze-, no al pagamento Irpef NAPOLI. Ancora una mattinata di tensione a Napoli sul fronte caldo del lavoro. Due diversi cortei di disoccupati, seguiti da due blitz quasi contemporanei che hanno portato gruppi di manifestanti negli uffici dei dipartimento delle entrate del ministero delle Finanze e nella sede della Cgil, hanno scandito la giornata di protesta. Nessun episodio di violenza, ma il clima si fa sempre più pesante, con la pressione della piazza come strategia. A sfilare per le vie del centro, i «Lavoratori socialmente utili organizzati», in 200 sono partiti da piazza del Gesù e hanno raggiunto piazza Matteotti, dove ha sede la Provincia, dirigendosi poi verso piazza Municipio, su cui si affaccia il palazzo del Comune, piazza del Plebiscito per un breve presidio davanti alla prefettura e quindi via Santa Lucia, dove ci sono gli uffici della Regione. Un secondo corteo, cui hanno partecipato 300 persone, ha visto i di- soccupati del «Movimento di lotta per il lavoro» puntare da piazza Mancini, vicino alla stazione, alla stessa piazza del Municipio, dove erano in quel momento radunati gli altri manifestanti. E proprio un gruppo di aderenti al movimento di lotta per il lavoro si è staccato dal corteo ed ha occupato gli uffici del dipartimento delle entrate del ministero delle Finanze. Una ventina di persone ha raggiunto la balconata al secondo piano dell'edificio da dove è stato esposto uno striscione. Fuori i loro compagni hanno cominciato a scandire slogan contro il pagamento dell'Irpef anche da parte di quanti percepiscono il rimborso previsto per i lavori socialmente utili. «Ci hanno raddoppiato le ore di lavoro - spiega il leader dei "Lsu organizzati" Roberto Ascione - e ci impongono di pagare l'Irpef come se fossimo lavoratori dipendenti a tutti gli effetti. E questo non è accettabile. Come protesta abbiamo deciso di svolgere lo stesso orario stabilito lo scorso anno». Ma mentre era ancora in corso la manifestazione nella sede del ministero delle Finanze, dall'altro capo della città un'ottantina di persone appartenenti alla sigla «Lavoratori in mobilità scaduta» ha occupato per un'ora alcuni uffici della sede della Cgil, in via Torino. I disoccupati sono entrati nell'edificio a piccoli gruppi ed hanno poi raggiunto l'ottavo, il nono ed il decimo piano: una volta nelle stanze, hanno invitato funzionari e impiegati ad allontanarsi ed hanno preso possesso dei locali. Nel frattempo, veniva attuato un blocco stradale. Soltanto dopo un incontro con i dirigenti sindacali mediato dalla Digos, la protesta è rientrata. E nel primo pomeriggio, ottenuto un colloquio con l'assessore al Lavoro del Comune di Napoli, Pasquale Lesa, si è conclusa anche l'occupazione degli uffici del dipartimento delle entrate. La situazione a Napoli resta quindi difficile e Cgil-Cisl e Uil danno ragione ai lavoratori impegnati nei progetti Lsu: «E' urgente bloccare l'innalzamento automatico da circa 60 a 80 ore a parità di sussidio che, congiuntamente al prelievo automatico delle imposte, si sta configurando come un'odiosa persecuzione». Mariella Cirillo I sindacati: odiosa persecuzione delle imposte i lavoratori socialmente utili hanno ragione
Persone citate: Pasquale Lesa, Roberto Ascione
Luoghi citati: Comune Di Napoli, Napoli
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