«Fate le dforme, anche senza unanimità»

«Fate le dforme, anche senza unanimità» Il presidente del Senato a Telese sulla giustizia: guai se i politici si sostituissero ai giudici «Fate le dforme, anche senza unanimità» Appello di Mancino: misurarsi senza giochi di schieramento TELESE TERME. «Le riforme vanno fatte, spero registrando la convergenza di un larghissimo schieramento, ma se questo non fosse possibile si possono fare anche con uno schieramento più ridotto, purché di larga maggioranza». Lo ha affermato il presidente del Senato, Nicola Mancino, sposando l'invito del presidente della Repubblica a riprendere il dialogo riformatore ma sottolineando che queste possono essere fatte «anche senza l'unanimità». Il presidente del Senato, partecipando alla prima festa nazionale deU'Udr, ha poi ricordato che «la Bicamerale non è morta ma è sospesa e può essere ripresa». «Ma se questo non fosse possibile - ha aggiunto - allora si potrà ricorrere all'art. 138 della Costituzione^. Mancino ha indi- cato come temi prioritari di riforma l'elezione diretta del presidente della Repubblica, il federalismo, il ruolo del Parlamento e la natura dell'Esecutivo. «Credo che una ripresa del discorso sulle riforme diventi un obbligo di tutte le forze politiche. Durante la campagna elettorale - ha affermato Manci¬ no - una parte dello schieramento che poi diventò vincente sostenne la necessità di fare le riforme con un ampio consenso. Berlusconi invece disse che se avesse vinto il Polo le riforme le avrebbe fatte anche senza il concorso dell'opposizione». Certo le riforme si possono fare, «con il 100% del consenso, ma anche col 90, l'80 e il 70. Non si possono fare con il 48%. Mi auguro che si facciano all'unanimità, ma - ha sottolineato Mancino - se questo non fosse possibile non possiamo rimanere bloccati». Secondo Mancino bisogna però vedere se lo schieramento pregiudiziale di carattere elettorale «debba prevalere sul confronto parlamentare a livello dei singoli gruppi, senza un gioco di schieramenti». Mancino si è detto convinto che sia necessario cominciare presto ad affrontare il tema delle riforme e quello della giustizia e «le pregiudiziali dovrebbero essere abbandonate». Mancino si è poi richiamato all'esortazione di Scalfaro per un confronto «urgente e irrinunciabile». «Ha fatto bene Scalfaro a ricordare che il Paese mal tollererebbe una disinvolta indifferenza delle forze politiche sul tema delle riforme. Ci si è presentati al corpo elettorale - ha ricordato Mancino - promettendo le riforme e, come ha ribadito ieri il Capo dello Stato, bisogna tornare al corpo elettorale avendole fatte. Fermarsi alla soglia delle difficoltà sarebbe un grandissimo errore». E, comunque, Mancino non ha dubbi: «Se si avvia il confronto tutto è possibile», [r. i.] Il presidente del Senato Nicola Mancino

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