«Vorrei restituire la tassa sul medico» di Raffaello Masci

«Vorrei restituire la tassa sul medico» Aveva dato un gettito di 831 miliardi Visco la contestò duramente L'annuncio di Prodi, pochi giorni dopo l'Eurotassa: il rimborso a chi ha conservato la ricevuta del pagamento? «Vorrei restituire la tassa sul medico» 85 mila lire a testa, introdotta da Amato nel '92 ROMA. Il fatto è del tutto miracoloso: il governo non solo non batte più cassa, ma è addirittura disposto a restituire il maltolto, il contestato e il controverso. E così dopo l'Eurotassa potrebbero tornarci in tasca anche i soldi dell'odiata imposta sul «medico di famiglia», quel balzello di 85 mila lire a testa che il governo Amato ci caricò sul groppone nel novembre '92, quando il Paese era allo stremo, la Finanziaria infieriva per oltre 90 mila miliardi e l'inflazione andava a tutta birra. La restituzione - diciamolo subito - non è certa, né sarebbe semplice, ma è un'ipotesi probabile, dal momento che a farla balenare è stato lo stesso presidente del Consiglio. Quella tassa, quando apparì, fu subito severamente contestata, Visco - allora deputato dell'opposizione - la paragonò addirittura alla «poli tax» inglese che aveva fatto vacillare il governo tetragono della Thatcher. L'opposizione - politica e sindacale - fu talmente dura che appena la tassa fu varata già si cominciò a parlare di abolirla. Il termine di pagamento fu dilazionato fino ad arrivare al dicembre '93. Poi, nell'estate del '94, la Camera stabilì la «non punibilità» di chi non l'avesse pagata (in pratica introducendo un pagamento volontario) e ne propose addirittura il rimborso, ma il Senato non accettò (perché i soldi da rimborsare già non c'erano più), e tutto finì lì, con 831 miliardi versati non si sa perché. Fin tanto che nei giorni scorsi dopo che i ministri Visco e Ciampi avevano solennemente annunciato dalla grande tribuna del Tgl che l'Eurotassa ci sarebbe stata restituita al 60% come regalo di Babbo Natale - al ministro delle Finanze non fu chiesto se non fosse anche il caso di restituire quel balzello in odor di taglieggio che era la tassa sul medico di base, di cui l'amministrazione finanziaria aveva smarrito la memoria, ma che pesava ancora come una beffa nei rapporti con i contribuenti. Il ministro diede una risposta levantina: in linea di principio sì, certo che bisognava restituire quella tassa poi abolita, ma in linea di fatto sarebbe stato quasi impossibile, perché il ministero non disponeva più della documentazione su chi avesse pagato e chi no. E dunque non si poteva mica restituire a tutti quel che soltanto alcuni avevano sborsato. Discorso chiuso? Per nulla affatto. Ieri mattina il presidente del Consiglio Romano Prodi è intervenuto alla rubrica del giornaleradio Rai «Prima Pagina» e ad un ascoltatore che gli chiedeva lumi su quella t?ssa dimenticata, faceva il seguente discorso: «0 impostiamo un rapporto forte, di lealtà con i cittadini, oppure non cambieranno mai le cose. Quando inizia la lotta all'evasione fiscale, inizia anche un rapporto di fiducia tra fisco e cittadini» in ragione del quale ciò che si è promesso di restituire si restituisce, e se il gettito delle entrate è favorevole si provvede anche ad abbassare l'onere della fiscalità. Insomma Prodi ha confermato il discorso che Visco aveva fatto in tv. Quanto alla specifica questione dell'imposta sul medico di famiglia, «anche se si tratta di una tassa istituita molti anni fa da un governo che non era il mio, e quindi non ne conosco gli aspetti tecnici - ha detto il presidente del Consiglio all'ascoltatore del Gr - prometto ai cittadini italiani di studiare il problema, anche se so che si tratta di una grande grana. Non posso prendere impegni precisi in questo momento, ma penso che non dovrebbe essere impossibile prevedere un meccanismo per cui, presentando una ricevuta di versamento, chi abbia pagato possa avere diritto ad una detrazione». Questo «diritto», spetterebbe a circa 14 milioni di italiani (pari al 90% di quanti erano tenuti a pagare la tassa: i redditi più bassi ne erano infatti esclusi). A rigor di legge la documentazione fiscale andrebbe conservata per cinque anni, e quindi quei 14 milioni di italiani dovrebbero avere tutti - ancora oggi - la ricevuta di quel pagamento. Ma di fatto ce l'avranno? La certezza della restituzione potrebbe essere legata a quel pezzetto di carta. E allora ... Raffaello Masci Il ministro delle Finanze Vincenzo Visco

Persone citate: Ciampi, Prodi, Romano Prodi, Thatcher, Vincenzo Visco, Visco

Luoghi citati: Roma