Ottimismo tra gli imprenditori di Valeria Sacchi

Ottimismo tra gli imprenditori Ottimismo tra gli imprenditori Tronchetti: «La flessibilità creerà posti» CERNOBBIO DAL NOSTRO INVIATO Preoccupazione, ma non catastrofismo sulla crisi internazionale. Apertura al patto sociale Ciampi e, nel complesso, un moderato ottimismo sul terremoto dei mercati, a patto che le debolezze politiche di Paesi come Russia e Stati Uniti non si aggravino ma trovino soluzione. Quanto al rallentamento della crescita economica di Europa e Italia, non è certamente recessione. Gli imprenditori italiani riuniti a Villa d'Este affrontano con un certo aplomb gli spettri del mondo e la ripresa d'autunno. «C'è una situazione di grande incertezza, e anche per carenza di leadership gli operatori finanziari non riescono più a rintracciare la direzione dell'economia e dei mercati. Quindi nell'incertezza tutti optano per la liquidità» è la diagnosi di Franco Bernabò, presidente dell'Eni, che fornisce subito dopo la ricetta: fare come dopo l'autunno nero dell'87, quando le banche centrali reagirono al crollo dei listini fornendo liquidità ed abbassando i tassi. «Se avranno questo coraggio, la crisi di oggi non avrà impatti reali». Condivide l'analisi sull'incertezza Marco Tronchetti Provera che denuncia «una serie di debolezze politiche che impattano sulla fiducia della gente, dalla presidenza americana alle elezioni tedesche». Ma il presidente di Pirelli ricorda poi che l'economia degli Stati Uniti «va bene e l'Europa sta migliorando», l'America Latina ha «fondamentali abbastanza buoni, il Brasile ha una struttura industriale forte». Certo il pericolo è in congiunture internazionali negative concomitanti, ma «allora dovrebbe andare tutto male». In conclusione, Tronchetti si dice «ottimista che il cammino dello sviluppo possa riprendere». Perfino il prudente Giampiero Pesenti, numero uno del cemento d'Europa, osserva che «a livello internazionale non è ancora recessione. In Italia abbiamo qualche rischio politico perché non c'è stabilità, ma non mi sembra ci sia recessione, anche se lo sviluppo è inferiore a quello di Spagna e Francia». Quanto alla Russia «è un tassello: il pericolo è che se ne aggiunga un altro». Del resto, nel medio periodo, il raffreddamento dei listini unito ad un quadro macroeconomico solido dei Paesi industrializzati «può rappresentare una situazione di grandi opportunità, fare spazio ad un rimescolamento di carte che vedrà le imprese italiane ed europee in posizione di forza». Ne è convinto Bernabò che, nel sottolineare come «le ultime fusioni indicano che sono oggi le imprese europee a comperare le americane» forse pensa, anche se non lo confessa, ai merger in atto tra i grandi del petrolio di cui l'Eni è uno dei grandissimi. Anche sull'autunno di casa nostra, il clima non à di guerra, fatta eccezione per il presidente di Confcommercio, Sergio Bilie, che boccia il progetto di rilancio della concertazione che coinvolge governo, Confindustria e sindacati, e lo definisce «un patto di conservazione». Secondo Bilie «qui in Italia si preferisce matenere immutato il quadro attuale, mentre noi voghamo un cambiamento e un nuovo modello di sviluppo tarato su una realtà che sta avanzando, che è una realtà di servizi e non una realtà industriale». Aggiunge il presidente dei commercianti: «Voghamo forme di flessibilità del lavoro assolutamente diverse da quelle che vengono prospettate. Chiediamo meno ammiccamenti sotto il tavolo della concertazione, più coraggio. Perché solo nuove regole del gioco potranno consentire all'Italia di ripartire». Più ottimista la visione di Tonchetti Provera che giudica la proposta Ciampi «utile» poiché arricchisce quel tavolo da cui devono emergere risultati che permettano un maggiore sviluppo, soprattutto nelle aree deboli. «Dopo l'estate mi sem¬ bra che tutti gli attori si siano presentati con la volontà di cercare di affrontare problemi reali» conclude il presidente di Pirelli. «Flessibilità non vuol dire libertà di licenziare. Ma più c'è flessibilità in entrata e in uscita, più si creano opportunità di lavoro e più si agevolano, nel mondo delle imprese, le opportunità di cogliere le punte di domanda». Quanto alla Finanziaria, si limita a osservare: «Finora abbiamo solo degli elementi. La struttura dovrebbe essere adeguata, se non si verificheranno nuovi fatti congiunturali». Valeria Sacchi Per il presidente della Pirelli le imprese potranno facilmente soddisfare la domanda Critico Sergio Bilie: patto di conservazione

Persone citate: Bernabò, Ciampi, Franco Bernabò, Giampiero Pesenti, Marco Tronchetti Provera, Provera, Sergio Bilie