Un abbraccio tra le lacrime
Un abbraccio tra le lacrime REPORTAGE IL RITORNO NELLA CASA Un abbraccio tra le lacrime «Sto bene» e Domodossola applaude DOMODOSSOLA U B N forte, prolungato abbraccio ai genitori, al fratello, al nipotino, qualche affettuosità al cagnolino che scodinzola festoso nel giardino della villa e cerca di saltarle addosso. E un pianto liberatorio. Alessandra Sgarella è tornata ieri sera a casa, a Domodossola, dopo 266 giorni. Ad attenderla sotto la piogia battente, in via Ida Braggio Del Longo, davanti ai cancelli della villa che la famiglia ha acquistato da pochi anni dagli eredi di una dinastia industriale locale, si è radunata una piccola folla. Quando, poco dopo le 19,40, Alessandra arriva su una Mercedes scura, preceduta da due auto della scorta e seguita da altre due, la gente applaude. L'imprenditrice sequestrata è sola sul sedile posteriore, ma tiene stretta la mano del marito, Pietro Vavassori, che è da¬ vanti, a fianco del'auti'jta. L'auto avanza lentamente fra la calca di cronisti e cineoperatori, si ferma un momento davanti ai cancelli. Una donna bussa al finestrino: «Bentornata Alessandra» e lei si porta le mani alle labbra, manda un bacio a tutti. In giardino, appena scesa dall'auto, si getta fra le braccia del padre, Sandro, ex veterinario che ha saputo creare un impero commerciale, fondando l'«Italsempione», l'azienda di famiglia, che ha più di 150 dipendenti e oltre 200 miliardi di fatturato. Poi, una forte stretta alla madre, Franca Paglino, al fratello David che era già andato nel pomeriggio a riceverla a Linate, dove Alessandra era arrivata alle 16 con un volo militare, al nipotino Lorenzo, sei anni. Occhi lucidi, sguardi profondi, che dicono tutto, una commozione contenuta, com'è nella tradizione di questa famiglia ossolana che ha saputo gestire il dramma lontano dai riflettori. Alla gente che attraverso la ringhiere del muro della villa la saluta e le chiede notizie la manager risponde solo «sto bene». Con il nipotino in braccio, Alessandra, affiancata dai genitori, scompare dietro la porta d'ingresso. Si saprà dopo che su una delle auto che l'hanno scortata fino a Domo c'era anche Alberto Nobili, il magistrato milanese che conduce l'inchiesta. Vana l'attesa di una ricomparsa della donna o di qualcuno dei familiari, che in mattinata avevano ricevuto la visita del prefetto del Verbano Cusio Ossola, Vittorio Balestra e del sindaco di Domodossola, Mariano Cattrini. «Provo una gioia immensa, incontenibile. Non voglio aggiungere altro finché non vedrò mia figlia. Ma per noi è la fine di un tremendo, inter- minabile incubo», aveva detto Franca Paglino, la madre dell'imprenditrice rapita, dopo aver ricevuto la prima telefonata di Alessadra attorno alle due di notte. «La comunicazione era disturbata - ha aggiunto la donna - abbiamo scambiato solo qualche parola. Ma risentire dopo nove mesi la voce di mia figlia mi ha fatto rivivere». Il primo ad alzare la cornetta quando in piena notte nella La madre: sentire la sua voce mi ha restituito la vita Il fratello: il primo periodo è stato quello più brutto. Ora andrò in pellegrinaggio
Persone citate: Alberto Nobili, Alessandra Sgarella, Domo, Franca Paglino, Mariano Cattrini, Occhi, Pietro Vavassori
Luoghi citati: Domodossola
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