UNA CRISI A BASSA INTENSITA' di Edmondo Berselli

UNA CRISI A BASSA INTENSITA' UNA CRISI A BASSA INTENSITA' Avolere una formula, la situazione politica è ancora riassumibile come una crisi a bassa intensità. Il centrosinistra infatti è attraversato da conflitti che coinvolgono più o meno tutti i partiti, ma nello stesso tempo è ragionevolmente improbabile che si verifichi un evento davvero traumatico. Si ha piuttosto l'impressione che tutta l'area che ruota attorno al governo, compresa ovviamente Rifondazione comunista e compresa meno ovviamente 'Udr, debba trovare un riequiibrio; e che il raggiungimento di questo equilibrio dipenda non tanto dalle intenzioni esplicite dei partiti e dei leader, quanto dalla loro adattabilità alle circostanze di fatto. Ciò significa che i movimenti di questi giorni sono per lo più inerziali, e che in giro c'è poca politica. Tranne che per Rifondazione comunista, che è in gioco come partito, non sono in discussione né orientamenti politico-ideologici cruciali né scelte di lungo periodo. Si tratta più che altro di assestamenti, nei quali contano interessi parziali, ma in cui le variazioni negli addendi non stravolgono il bilancio complessivo. Ci si aspettava che qualcuno prendesse l'iniziativa di dare uno scrollone, e si capiva che questo qualcuno non poteva essere Bertinotti: il segretario di Rifondazione si trova in una condizione con pochi sbocchi, con il partito alle soglie della spaccatura, con la poco brillante prospettiva di essere considerato l'autore di un regalo storico alla destra, e tutto questo senza citare le serpeggianti minacce di ribaltino con l'Udr. Invece erano attese iniziative dalle parti di Massimo D'Alema. Perché era da troppo Edmondo Berselli CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA

Persone citate: Bertinotti, Massimo D'alema