Tra le tiepide fanciulle in fila per miss Italia

Tra le tiepide fanciulle in fila per miss Italia PALLA PRIMA llill Tutte sensibili ai sogni, allegre ma con sorrisi fìnti, pensano al lavoro e all'amore Tra le tiepide fanciulle in fila per miss Italia SALSOMAGGIORE DAL NOSTRO INVIATO La scena, qui a Miss italia 1998, ha qualche peculiarità e va raccontata: Palazzo dello Sport, periferia di Salsomaggiore, temperatura da sauna, telecamere a riposo, una dozzina d'ore alla messa in onda. «Ragazze, si riprova tra dieci minuti, non allontanatevi», (s)grida l'assistente in short, sigaretta e auricolare. Le cento bimbe - età media 19 anni, scolarità media, sudorazione media, gridolini medi - stanno ammucchiate tra le sedie rosse del primo anello, per lo più appese ognuna a una lattina di bibita colorata. «Chi sei?». «Cosa?». «Ah!». «Giornalistaaa?». «Oh, per me». «Mi dica». D'ordinanza stanno in costume con tacchi a spillo. Hanno pelli abbronzate, capelli pettinati, sopracciglia sottili, unghie laccate. Poche hanno il tatuaggio, nessuna il piercing. Brave ragazze tipo Ornella, romana, nera di capelli e d'occhi, secondo anno a Scienze Politiche che a chiederle cosa fa nella vita, ti risponde: «So ballare, cantare, sfilare, cucinare». Oppure la biondissima Michela: «Adoro ascoltare la musica caraibica». E le molte Barbara, Mendi, Janira, Lorenza, Francesca, che alla rinfusa ti dettano sempre l'identico campionario: sanno recitare, andare a cavallo, disegnare, sciare, ballare. Fanno tutte sport. Mangiano con moderazione. Non fumano («Ti fa venire l'alito cattivo e poi il cancro»). Non bevono («Poi la pelle va a pallino. E la linea...»). Non si drogano («Mio Dio!»). Vivono in famiglia. Hanno il fidanzato e l'automobile (due con quella del fidanzato). Vorrebbero diventare giornaliste tv, oppure attrici di cinema, teatro, tv. In subordine modelle, non top, ma medie, anzi «normali». In subordine testimonial di spot, in subordine hostess. «E quando sarò abbastanza vecchia, voglio diventare mamma», dice senza scomporsi Monica, ricciolona e naturalmente bella, ma con un sovrappiù di vetroresina nello sguardo verde. Tutte - come è giusto - vogliono essere felici, ma sanno aggiungerti particolari inaspettati. Per esempio: «In fondo vorrei avere una vita come quella dei miei genitori». Oppure: «Amo il mio fidanzato, ma non so se sarà lui l'uomo della mia vita». Oppure: «Sono sicura che sarà il lavoro a darmi la felicità. L'amore seguirà». Che sono tre risposte di medio disincanto, a dispetto dell'età e del molto zucchero che esibiscono nei loro occhi rarefatti. Parlano semplici di sesso e soldi. Non avverti turbamenti, né torbidità, né matematiche d'arrivismo. E' tutto un coro di medie aspettative. In quan¬ to ai soldi la risposta è automatica: «Ne voglio il giusto perché sono importanti, ma non è la cosa principale». In quanto al sesso, pure: «Bisogna farlo solo con la persona amata». «Bisogna farlo senza tabù». «E' solo il sentimento ad arricchirlo», eccetera. Riproviamo con gli idoli. Ci sarà pure qualche mito deviante, qualche briciola d'anticonformista, un soprassalto... Niente. Se provi a chiederlo è tutto un coro di «Lui! Lui!», con risolini dedicati all'unico vero principe incoronato, il bravo e buono e sorridente e biancheggiante Fabrizio Frizzi - camicione fuori dai pantaloni, ma capelli sempre in ordine - che sa fare un mucchio di boccacce e differenti inflessioni dialettali per farle ridere a crepapelle e pure applaudire («Bravo! Bravissimo! Fabriziooo...») come tante scolarette davanti al mago casalingo delle feste di compleanno. Di rotondità in rotondità, di sorriso in sorriso, finisci per incrociare la più intervistata tra le ragazze, quella che fai più fatica a immaginarti in un giorno qualsiasi - Tamara, 22 anni, biondona di Tarquinia, fidanzato muratore - che alla voce lavoro ha scritto: «Metalmeccanica». In che senso, le chiedi. E lei: «Sto alla foratrice in una fabbrica di elettrovalvole. Siamo 50 operai, fabbrico pompe per l'acqua, 8 ore al giorno di catena di montaggio». Eccola infine (tu pensi) una storia rovente, in mezzo a tanto tiepido budino. Avrà grinta e rabbia e rivendicazioni e aspettative... Tu pensi. Niente affatto: «Il lavoro che faccio mi piace moltissimo. Questa è solo una vacanza. Se andrà bene farò la modella. Sennò, amen, torno in fabbrica perché sa, oggigiorno è così dificile trovarsi un lavoro...». Non basta: «A essere sincera questi sette giorni di prove mi hanno sfinita. Stai sempre in piedi davanti alle telecamere, c'è un caldo d'in- ferno, ti truccano tutto il giorno, devi sfilare in continuazione. Una faticata così non me l'aspettavo». Ultima, come la speranza, viene la politica. «Cosa?». «No, mai fatta». «Oh, che noia». «Come mia mamma non ci ho mai capito niente». E perciò, nella lista «antipatici-simpatici», tutto viene di conseguenza. Il più simpatico è Gianfranco Fini «perché sa parlare», «perché è molto per bene», e ultimissimo viene Bossi «che capelli brutti!», «che voce orribile». E insomma l'argomento è archiviato per noia, smorfie, e occhioni stupefatti. Sveglie e in fondo niente affatto oche come i cattivi si aspetterebbero, epperò assai sfebbrate, come l'Italia intera. Pronte alla vita, disponibili al sogno, ma sensibilissime alla forza di gravità. «I dieci minuti sono finiti gridano dal palcoscenico -. Ragazzeee! Volete mettervi in fila o no?». In realtà sono in fila già da parecchi anni. E' come se tutte guardassero questo spettacolo-baraccone dall'argine o da un ponte sospeso, anche' se l'acqua a specchio adesso riflette proprio la loro immagine. Tutte (più o meno) sanno che la velocità dell'esserci e sparire è un battito di ciglia, la rosa di un giorno, l'evaporazione di una lacrima. Stanno lì - occhi accesi, corpi di vetro, sorrisi lampone - a galleggiare dentro un gioco costruito come una bolla d'aria. Si sentono mediamente belle. Si sentono mediamente vive. La bolla inghiottirà qualcuna di loro. Le altre torneranno nell'Italia che le ha fabbricate e che loro - di sorriso in sorriso, di rotondità in rotondità - stanno fabbricando. Pino Corrias «Il sesso? Bisogna farlo con la persona che si ama» «Le prove sono una fatica immane» «Bossi ha una voce orribile» Mangiano con moderazione non fumano e non bevono Vivono in famiglia Il matrimonio? Non subito «Vorrei avere una vita come quella dei miei genitori. E quando sarò vecchia fare la mamma» ANDARE COL RAGAZZO DELLA TUA AMICA 13 FAREI 7% NON 10 FAREI TRADIRE tL TUO UOMO POTREI FARLO CONFESSARE «.TUTTO» AL TUO COMPAGNO CONFESSARE LA «PRIMA VOLTA» A TUO PADRE RACCONTARE UN TUO SEGRETO iN PUBBLICO FARTI PORTAVOCE DI UNA PROTESTA FARE LE VACANZE DA SOLA FAR DEL MALE A QUALCUNO PER AMORE POSARE NUDA PER UNA PUBBLICITÀ' VENIRE MENO A UN TUO PRINCIPIO PER IL SUCCESSO / I TABU' DELLE ASPIRANTI MISS Sondaggio^ realizzato da Fr Fulvio Carbone e Diego Luparelli dello studio Ipotesi !■-■ Due concorrenti di Miss Italia «all'esame» dell'attore Orso Maria Guerrini

Persone citate: Diego Luparelli, Fabrizio Frizzi, Fulvio Carbone, Gianfranco Fini, Maria Guerrini, Pino Corrias

Luoghi citati: Italia, Tarquinia