Metadone alla figlia di 3 mesi

Metadone alla figlia di 3 mesi Metadone alla figlia di 3 mesi Madre in cella: non sopportava il pianto TREVISO. Prima ha negato, poi dietro le insistenze degli investigatori la madre, P. D. M., una tossicodipendente di 39 anni di Treviso, ha ammesso di aver somministrato erroneamente del metadone aUa propria figboletta di 3 mesi. «Volevo darle una camomilla, è stato un errore». Ma gb agenti non hanno creduto neppure a questa giustificazione e hanno denunciato la donna per maltrattamento di minore e spaccio di sostanze stupefacenti. Con la stessa accusa è indagato anche il padre, un uomo di 46 anni, incensurato, che convive con la trentanovenne. La piccola, ricoverata tre giorni fa, si trova ancora nella sezione neonatale del reparto di pediatria deh'ospedale Cà Foncello. Le sue condizioni non sono gravi, ma prima di essere dimessa i medici vogbono essere certi che la neonata non abbia ricadute dovute a crisi di astinenza. Del caso, oltre alla magistratura trevigiana, si occupa anche il Tribunale dei minori che non si è ancora pronunciato ma, secondo quanto si è appreso, potrebbe revo- care la potestà ai genitori. Sul tavolo dei giudici del Tribunale dei Minori c'era già un fascicolo arrivato poco dopo la nascita della piccola, avvenuta il 30 maggio scorso. L'informativa segnalava che la neonata era stata sottoposta a disintossicazione per stupefacenti. La vita deUa donna è segnata, sempre secondo quanto si è appreso, dalla droga. Denunciata in alcune indagini su stupefacenti, P. D. M. è stata più volte ricoverata per overdose. Non lavora e gb investigatori la conoscono anche perché si prostituisce. La donna ha portato in ospedale la bimba, quando si è resa conto che respirava affannosamente. Gli investigatori, tra le varie ipotesi formulate, non escludono che la donna possa avere somministrato volontariamente il farmaco, che teneva assieme ai medicinab ed ad altre cose deba neonata, come sedativo per calmare il pianto deba bambina. Suha vicenda l'assessore abe politiche sociali Raffaele Zanon ha annunciato una commissione d'in- chiesta della Regione. «La commissione regionale - dice Zanon - dovrà valutare se i servizi pubblici abbiano rispettato le hnee guida della Regione suba distribuzione del metadone presso il domicibo deU'ex tossicodipendente». Le linee guida regionali, alle quali tutti i Sert devono attenersi, prevedono alcune precise condizioni per fornire il metadone a domicibo: che gli utenti non usino più sostanze stupefacenti da almeno tre mesi, che abbiano un lavoro o che siano ammalati. «Compito della commissione d'inchiesta spiega Zanon - sarà per l'appunto quebo di verificare se, nel caso di Treviso che è U primo del genere nel Veneto, siano state rispettate queste prescrizioni». L'assessore aggiunge inoltre che la Regione invierà una circolare alle Usi per sollecitarle a controlli più rigidi suba distribuzione di metadone a domicibo. Infine l'assessore osserva che la Regione chiederà abe ditte produttrici deba sostanza di dotare di un tappo di sicurezza «a prova di bambino» i flaconi che contengono il liquido. [m. g. .r.]

Persone citate: Raffaele Zanon, Suha, Zanon

Luoghi citati: Treviso, Veneto