In coma per un proiettile del killer

In coma per un proiettile del killer Il sicario della camorra sbaglia bersaglio, la donna tornava a casa dopo un colloquio per un lavoro In coma per un proiettile del killer Napoli, vìttima innocente di un agguato dei boss NAPOLI. Un proiettile ha incrociato il destino di mia madre di famiglia, le ha spezzato la vita. Tornava a casa dopo un incontro che forse le avrebbe aperto la strada per un lavoro, ma la sua auto si è trovata sulla traiettoria dei sicari: loro volevano la morte di un camorrista rivale, lei voleva soltanto raggiungere il marito e i quattro figli. Il colpo l'ha centrata alla fronte devastandole il cervello, cancellando un'esistenza affidata adesso alle preghiere più che ai medici. La storia si ripete. Un anno fa la violenza dei clan costò la vita a Silvia Ruotolo, giovane casalinga uccisa a Napoli sotto gli occhi dei figli, mentre due gruppi nemici si davano battaglia per la via. Mercoledì sera un'altra donna è finita per caso nel mirino dei killer, questa volta a Scisciano, un piccolo paese dell'entroterra dove le bande si contendono pezzi di territorio. Giuseppina Guerriero, 42 anni, moglie di un operaio dell'Alfa di Pomigliano d'Arco, madre di quattro ragazzi tra i 21 e i 14 anni, in passato bracciante agricolo, si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Alla guida della sua vettura ha imboccato via Garibaldi per raggiungere Marigliano, il Comune dove abita. Ma la macchina ha «coperto» quella che giungeva dalla direzione opposta, dove avrebbe dovuto viaggiare il vero obiettivo del commando. Uno dei proiettili sparati dai sicari ha centrato Giuseppina, mentre l'uomo condannato a morte dai rivali è rimasto incolume. La donna è stata accompagnata all'ospedale di Nola e di qui trasferita a Napoli, nella rianimazione del Loreto Mare. Le sue condizioni sono subito apparse disperate: encefalogramma piatto per una grave emorra- già cerebrale, diffusi danni al cervello. Alle 19, il marito ha autorizzato l'espianto di fegato, reni e cornee (non del cuore, perché la donna era cardiopatica) al termine del periodo di osservazione. Giuseppina Guerriero stava rincasando dopo aver incontrato a Saviano, un paese vicino a Marigliano, i proprietari di un ristorante: sperava di poter essere assunta come cuoca e su quel colloquio aveva puntato molto. Quan- do la sua «Alfa 33» ha attraversato Scisciano, in via Garibaldi erano già appostati gli assassini. Il loro obiettivo, dicono ora gli inquirenti, era Saverio Pianese, capozona del clan Capasso. Il boss abita nella strada in cui è avvenuta la sparatoria e i sicari stavano aspettando che uscisse di casa. Hanno visto la sua auto in movimento e hanno fatto fuoco colpendo per errore la donna. Il commando ha peraltro sbagliato due volte bersaglio: a bordo della macchina non c'era Pianese, ma un altro pregiudicato, Aniello Carrella, 32 anni, rimasto incolume. L'uomo è stato interrogato a lungo, mentre il capozona risulta irreperibile. I sospetti degli investigatori sono concentrati nella zona di Ponte Citra, alla periferia di Marigliano, dove si trova il quartier generale di mi gruppo di malavitosi napoletani che contende al clan Capasso la supremazia. L'incidente sul lavoro di camorristi senza pietà lascia nella disperazione una famiglia di brava gente. Davanti alla sala di rianimazione hanno aspettato invano un'impossibile parola di speranza il marito, Nicola Quartucci, 56 anni, i figli, Rosa, 21, Anna, 18, Raffaele, 16, Antonella, 14. Ora parla il cognato di Giuseppina, Michele, insegnante: «Non è giusto essere travolti da una tragedia come questa. Chi toglie la vita non merita di vivere. Abitiamo in una zona che un tempo era tranquillissima, ma adesso tutto sta cambiando e chi perde, in questa situazione, sono proprio 'le istituzioni che non sanno difendere i cittadini». «Come si fa a dire a dei bravi ragazzi che la madre è morta per una sparatoria tra delinquenti? Al dramma si aggiunge un dolore reso più forte da una considerazione - continua il cognato di Giuseppina -: nessuno potrà mai spiegarci perché tutto ciò è avvenuto. Lei era a meno di due chilometri dalla sua casa ed è assurdo morire in questo modo». lm. e] Colpita in fronte ha il cervello devastato Autorizzato dal marito l'espianto degli organi La donna ferita, Giuseppina Guerriero, e i parenti in attesa davanti al reparto di rianimazione dove è ricoverata