All'alba la grande retata di Fabio Galvano
All'alba la grande retata All'alba la grande retata Londra vara nuove leggi anti-terrorismo LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Appena il tempo di congedarsi da Clinton, da oggi in Irlanda, e Tony Blair lancerà già oggi una grande retata contro quello che rimane del terrorismo in Ulster. Ieri, a tappe forzate, il Parlamento ha affrontato la nuova legge che si rivolge esplicitamente a formazioni come l'Ira Vera, la frangia ribelle responsabile della bomba di Ferragosto a Omagh; ma che può anche essere utilizzata contro i focolai britannici dell'integralismo musulmano. Un'azione che forse non sarà necessaria se è vero - nel quadro di una marcia a tappe ugualmente forzate verso la pace - che l'Ira ha minacciato sanzioni contro l'Ira Vera se quella formazione, così scomoda nell'Ulster del dialogo, non si scioglierà entro due settimane. Sulla legge non sono mancati i contrattempi. Ieri all'alba - erano le 6,20 - i Comuni richiamati dalle vacanze l'hanno approvata in prima lettura, a conclusione di un di¬ battito durato tutta la notte in cui alcuni gruppi si erano ribellati proprio contro i tempi stretti imposti da Tony Blair, indignati per quello che considerano un ruolo poco più che notarile imposto loro dal governo. Nel pomeriggio i Lord hanno dato il loro assenso e a tarda notte sarebbe toccato ai Comuni, in terza lettura, varare le misure - in vigore dalla mezzanotte - destinate secondo Blair a «ripulire gli ultimi recalcitranti gruppi di rinnegati». Il Terrorism Bill, molto simile a una legge che veniva parallelamente varata a Dublino, facilita la condanna di persone appartenenti a organizzazioni fuorilegge del Nordirlanda, riconoscendo ai tribunali il diritto di accettare come prova la testimonianza di un singolo poliziotto e di interpretare come indicazione di colpa qualsiasi «scena muta» nel corso degli interrogatori. Colpisce anche chiunque, su territorio britannico, partecipi alla progettazione di atti terroristici all'estero. Contempla infine la confisca dei beni dei terroristi. E' ormai una corsa verso la pace. Dopo le dichiarazioni di Adams dei giorni scorsi, quando il presidente del Sinn Féin ha dichiarato che «la violenza deve essere per tutti una cosa del passato», un nuovo impulso è stato dato dalla nomina del suo numero due, Martin McGuinness, come mediatore fra il nuovo Parlamento di Belfast e l'Ira per affrontare il delicato discorso del disarmo cui i repubblicani avevano finora opposto una sorda resistenza. E mentre gli accordi del Venerdì Santo stanno anche portando alla liberazione dei prigionieri (mercoledì due soldati britannici, la prossima settimana numerosi reclusi del carcere di Maze) l'Ira tenta - come scrive a l'«Irish Times» - di riportare all'ordine l'Ira Vera: in una serie di visite nelle abitazioni di circa 60 ribelli hanno letto una dichiarazione del Consiglio multare in cui s'intima la loro resa. Fabio Galvano
Persone citate: Adams, Clinton, Ira Vera, Martin Mcguinness, Maze, Tony Blair
Luoghi citati: Belfast, Dublino, Irlanda, Londra, Omagh, Ulster
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