Altri guai di F. P.

Altri guai Altri guai Fondi elettorali e caso Lewinsky NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Non è solo il vice Presidente Albert Gore a rischiare di finire sotto inchiesta per i finanziamenti della campagna elettorale del 1996. Anche Bill Clinton in persona da ieri vi è ufficialmente coinvolto. Janet Reno, il ministro della Giustizia, ha fatto sapere che sta vagliando la possibilità di nominare un procuratore speciale anche per quanto riguarda Clinton, e che la decisione la prenderà fra una settimana, cioè prima di quella riguardante Gore, che invece è prevista fra due mesi. La Casa Bianca sta naturalmente cercando di evitare questa seconda tegola sulla testa del suo capo e ieri David Kendall, l'avvocato di Clinton, ha avuto un lungo incontro con i collaboratori della Reno per mostrare loro tutti i documenti contabili della campagna elettorale, per spiegare loro che «nulla di illegale» è stato compiuto e per insistere che un procuratore speciale non è proprio necessario. Loro si sono limitati a prendere atto di ciò che Kendall diceva, senza fornire nessun indizio di quale possa essere la decisione finale. Così Bill Clinton potrebbe ritrovarsi con un nuovo procuratore speciale alle calcagna, stavolta per ragioni finanziarie, proprio nel momento in cui quello attuale, Kenneth Starr, sta per concludere la sua indagine sul sesso. Dalla quale ieri sono uscite fuori altre cose che hanno fatto notizia. Clinton, si è saputo, durante la sua deposizione di fronte a Starr che poi fu seguita dalla «confessione pubblica», ha ammesso di avere cercato di far tornare Monica Lewinsky alla Casa Bianca, dopo che era stata spedita al Pentagono, presumibilmente per toglierla dalla «portata» del Presidente. Incalzato da Starr, che a quanto pare disponeva della testimonianza di un funzionario al quale Clinton aveva chiesto il «favore», il Presidente non ha negato la circostanza e ha così aggiunto un altro tassello alla ricostruzione dei fatti che Starr stava facendo. Quando gli fu fatto presente che un ritorno alla Casa Bianca di Monica era molto difficile da giustificare, siccome la ragazza smaniava perché al Pentagono non ci stava volentieri lui si è adoperato perché la Casa Bianca le rilasciasse almeno una lettera di «referenze», cioè di lavoro ben svolto, che l'aiutasse a trovare lavoro nel settore privato. Forse a questo punto non era poprio indispensabile a Starr, ma quell'ammissione è un'altra conferma della «relazione impropria» fra Bill e Monica, [f. p.]

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