«Carcere in Italia per la Baraldini»

«Carcere in Italia per la Baraldini» Foglietta annuncia una svolta nella vicenda della donna condannata a 43 anni per terrorismo «Carcere in Italia per la Baraldini» L'ambasciatore Usa. purché non esca fino al2008 ROMA DALLA REDAZIONE Silvia Baraldini potrebbe tornare in Italia. Si apre uno spiraglio nella vicenda della cittadina italiana condannata negli Usa a 43 anni di prigione con l'accusa di associazione sovversiva, pur senza aver commesso reati di sangue. Gli Stati Uniti potrebbero esaminare la possibilità di consegnare Silvia Baraldini all'Italia, ma in cambio chiedono la garanzia che la donna rimarrà in carcere almeno fino al 2008. Lo ha riferito ieri l'ambasciatore statunitense Thomas Foglietta durante una visita ufficiale nel Molise dove, a Monteroduni in provincia di Isernia, sono nati la madre di Silvia, Maria Rosaria Buttari, e i nonni Angelo Foglietta e Bambina Gonnella. Incontrando i giornalisti, l'ambasciatore Foglietta, alle domande sulla vicenda di Silvia Baraldini, ha risposto: «posso adoperarmi solo se il governo italiano darà sufficienti garanzie perché la detenuta possa scontare la pena in Italia con un periodo di custodia ritenuto necessario dalla giustizia americana». Foglietta ha aggiunto che il «ministro della Giustizia americano Janet Reno ha scritto al ministro italiano Giovanni Maria Flick che, a causa della gravità dei reati per cui Silvia Baraldini è stata condannata e del suo rifiuto a non offrire nulla di più di un parziale e cauto pentimento, gli Stati Uniti, nel caso in cui Silvia Baraldini dovesse essere trasferita sotto custodia italiana, dovranno ricevere dal governo italiano sufficienti garanzie perché rimanga in carcere almeno fino al mese di aprile del 2008. E' un timido passo avanti nella dura battaglia per la libertà di questa donna arrestata nel novembre del 1982. Fin dal 1961 aveva partecipato negli Stati Uniti a manifestazioni contro la guerra del Vietnam e aveva aderito al piccolo gruppo di estrema sinistra «19 Maggio», poi accusato dall'Fbi di cospirazione e terrorismo e di partecipazione all'azione ar¬ mata che portò alla fuga dal carcere di Ashata Shakur, una leader delle Pantere Nere. Nel 1983 Silvia Baraldini fu condannata a 43 anni di reclusione per favoreggiamento a attività cospirativa di stampo terroristico, venti dei quali per la presunta partecipazione all'ideazione di un attentato che non fu portato a termine. Altri tre anni le vennero dati per oltraggio al gran giurì che conduceva un'inchiesta sul «Fronte armato di liberazione di Portorico». Benché non le siano mai stati contestati reati di sangue, la pesante sentenza fu giustificata con le leggi d'emergenza che moltiplicavano le pene per gli accusati di terrorismo. La battaglia per far tornare in Italia Silvia Baraldini iniziò nel 1989. Il governo e il Parlamento chiesero in quell'anno - e poi nel 1991, nel 1994 e nel 1996 - al governo americano il trasferimento in Italia della donna per completare la sua pena in un carcere italiano, secondo quanto prevede la Convenzione di Strasburgo. In favore della donna sono intervenuti in questi anni il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, il Vaticano e l'Unione Europea. Proprio un anno fa il «Parole Board», la commissione statunitense incaricata della revisione delle pene, negò la libertà vigilata alla donna, dal 1994 detenuta nel carcere di Danbury. «Motivi di salute», fu la giustificazione, ribadita dal Dipartimento di giustizia Usa lo scorso dicembre. Il 21 marzo scorso il ministro Flick chiese al Segretario generale del Consiglio d'Europa, Daniel Tarschys, che fosse avviato un tentativo di «composizione amichevole», previsto dalla Convenzione di Strasburgo sul trasferimento dei condannati. Il 29 maggio dal governo americano è giunto un secco rifiuto. Poi il 10 giugno a Strasburgo, dopo due giorni di discussioni, fu approvata una proposta di compromesso, che le parole pronunciate ieri dall'ambasciatore Foglietta hanno reso più concreta. Silvia Baraldini è in carcere negli Usa dal 1983 per attività di stampo terroristico