Kohl-Schroeder: zero a zero di Emanuele Novazio

Kohl-Schroeder: zero a zero Pari nel confronto al Bundestag. Il Cancelliere: lei non volle l'unificazione. Lo sfidante: lei è uomo del passato Kohl-Schroeder: zero a zero Primo (e ultimo) duello tra gli sfidanti BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Signor Schroeder, come può immaginare di poter diventare il Cancelliere di tutta la Germania, se perfino il giorno dopo la riunificazione negava la sua solidarietà all'Est, dicendo parole delle quali io mi vergognerei?». «Dottor Kohl, come può il Cancelliere della disoccupazione, un uomo del passato e inadatto al futuro, pretendere di governare ancora per quattro anni la Germania?». Per un paio d'ore, ieri mattina, il duello fra il Cancelliere e il Candidato è stato finalmente diretto e frontale, nell'aula del Bundestag riunito per dibattere il bilancio 1998 ma addobbato a convenzione elettorale: se qualcuno tuttavia, nella Cdu di Helmut Kohl o fra i socialdemocratici di Gerhard Schroeder, sperava che dal «giorno della verità» uscisse un vincitore netto e incontestato, un contendente capace di far breccia nell'affannato popolo di incerti (il 54% del corpo elettorale, secondo un freschissimo sondaggio Enmid), ha peccato di ottimismo, un eccesso di fiducia. Più che contenuti di programma, che pure qua e là ci sono stati anche se senza sostanziali novità, lo scontro verbale ritmato da amabili veleni e da scambi di imbarazzanti citazioni ha venduto soprattutto immagine. Ha diffuso contorni, ha riproposto slogan su qualità e difetti dell'avversario e propri, ha assecondato civetterie mediatiche (Kohl indossava una cravatta decorata con piccoli elefanti blu, simbolo controverso della sua longevità politica e della sua stazza). Ha confermato che in questa battaglia elettorale lo scontro è prima di tutto - e con una intensità mai sperimentata, nella Germania del secondo dopoguerra - fra personalità e caratteri: fra i due protagonisti e fra le rispettive stereotipate raffigurazioni che ognuno cerca di offrire - o di contestare - agli elettori. Helmut Kohl, dunque, ha insistito soprattutto sugli incontestabili successi dei suoi 16 anni di governo, «condizione» dello stesso benessere tedesco: il ruolo di «protagonista internazionale» conquistato alla Germania, un «enorme capitale» di fiducia rivendicato a forza contro «il provincialismo dell' Spd che pretenderebbe il silenzio sulla politica estera». L'Unione monetaria e l'Europa («Le vostre previsioni si sono rivelate sbagliate», ha ricordato contrapponendo alle cautele di Schroeder l'entusiasmo europeista del socialista Mitterrand). E la riunificazione tedesca: «Eravano nel flusso della storia, in quei giorni, e possiamo aver fatto errori perché non avevamo ricette patentate», si è difeso il Cancelliere, accusato di non aver mantenuto le promesse di «orizzonti fioriti» all'Est. Non ha saputo invece, Kohl, chiarire come intende davvero realizzare le riforme, a cominciare da quella fiscale, in caso di vittoria. Porgendo a Schroeder l'arma più affilata: «Il Cancelliere del passato ha difficoltà con il presente e con le sue realtà», ha accusato: «I risultati della vostra politica sono stati la divisione sociale del popolo tedesco» e «la mancanza di prospettive per i giovani». «L'innovazione potrà arrivare dunque soltanto con un cambio di governo», ha ricordato ai milioni di indecisi Schroeder: Kohl e i suoi non sono «nella condizione di raccogliere le for¬ ze indispensabili per guidare la Germania nel Duemila». Il duello al Bundestag resterà unico: Kohl non ha accettato l'invito al confronto in tv, che anche ieri Schroeder ha ironicamente rilanciato, suggerendo che il Cancelliere non si fida delle proprie forze. Il candidato socialdemocratico ha ragione a considerarsi mediaticamente più sofisticato e più agguerrito. Anche da questo punto di vista, tuttavia, il bilancio di ieri non è netto c me qualcuno si aspettava: in un'ora e 20 minuti di intervento, Kohl ha ben dosato aggressività, emozioni e humour. Il meglio di sé, il suo avversario l'ha dato nel ruolo del censore, austero come l'abito scelto per l'occasione: ma anche se era circondato da tutti i suoi e sedeva in prima fila, Gerhard Schroeder giocava in trasferta, ieri. Emanuele Novazio Il Cancelliere Kohl durante il confronto con il rivale delI'Spd Gerhard Schroeder al Bundestag

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