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Santer Santer BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Tanta solidarietà, ma nemmeno un Euro in più per la Russia aggredita dalla crisi politico-finanziaria. Ieri la Commissione europea ha parlato per bocca del suo presidente Jacques Santer della «situazione molto grave per la Russia» che però, è l'assicurazione ufficiale di Bruxelles, non avrà particolari effetti sullo sviluppo dell'economia comunitaria. E anche se la situazione dovesse deteriorarsi colpendo il «clima di fiducia intemazionale», le prospettive della crescita economica in Europa subirebbero solo un leggero peggioramento. Per quel che riguarda l'aiuto finanziario il documento analizzato ieri dalla Commissione è chiarissimo: si prosegua pure con i piani di coooperazione tecnica, si studino anche forme di collaborazione settoriale con Mosca nel quadro dell'accordo di partenariato e cooperazione, ma non si pensi neppure per un attimo a nuove iniezioni di capitali: «L'evoluzione recente ha confermato di nuovo, in modo eclatante, che l'aiuto internazionale non basta da solo a far uscire la Russia dal marasma». Anzi, i fondi arrivati finora a Mosca hanno dimostrato «l'incapacità delle autorità russe a mettere in opera le politiche necessarie, risanare il bilancio e rilanciare la crescita. La Russia non ha sempre rispettato la sua parte di contratto». La strada, per uscire dalla crisi, dice Santer riecheggiando il parere di molti organismi internazionali, è segnata ed è un compito che spetta essenzialmente alla Russia: «Non ci sono alternative possibili se non proseguire le riforme sulla base degli orientamenti del Fondo monetario internazionale», anche se su alcune di queste misure, come quella che consiglia un dazio del 3% sulle importazioni, bisognerà «essere vigili» per evitare effetti negativi sull'Europa. Ma i Quindici per ora - è l'altro messaggio del presidente della Commissione - non hanno nulla o quasi di cui preoccuparsi, anche se la crisi russa si aggiunge a quella che già spazza le economie asiatiche. Dai dati della Commissione risulta che le importazioni dell'Ue da Mosca sono solo il 3,5% del totale e le esportazioni il 4% e la crisi avrà quindi «effetti limitati, anche se alcuni settori particolari potranno essere toccati». «Da noi tutti i fondamentali dell'economia sono stabili e sani - dice Santer più ottimista che mai - e non c'è ragione di dubitare dello sviluppo». Le prospettive economiche rimangono così «relativamente buone» e la partenza dell'Euro dal 1° gennaio prossimo non è assolutamente in discussione. [f. man.) «Questa crisi non tocca VUe»

Persone citate: Jacques Santer, Santer