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Salvi Salvi «Chiarezza sul Presidente» SAN POLO D'ENZA. Il semestre bianco che si avvicina a grandi passi impone al Polo e all'Ulivo di fare chiarezza fin da ora sulle modalità di elezione del prossimo presidente della Repubblica. Da qui e dal federalismo, secondo Cesare Salvi, deve ripartire il dialogo sulle riforme. Il presidente dei senatori diessini era alla Festa nazionale dell'Amicizia di San Polo d'Enza per un acceso dibattito sulle riforme con il popolare Sergio Mattarella, il fbrzista Franco Frattini e Giulio Maceratini di An. «Penso che sia possibile far ripartire il percorso riformatore con due questioni - è la tesi di Salvi -: l'elezione diretta del presidente della Repubblica e il federalismo. La prima è importante perchè l'anno prossimo il Parlamento sarà chiamato ad eleggere il Presidente della Repubblica. E anche se non sarà possibile approvare la nuova legge e ad eleggerlo con le nuove norme, bisogna che comunque si sappia prima del voto se verrà eletto un presidente inevitabilmente a termine in attesa della riforma, oppure un presidente destinato a restare in carica sette anni». Nel suo intervento Frattini è stato molto duro. «Ho sentito delle parole incomprensibili ha detto -. Siamo di fronte a persone piene solo di certezze, che dicono: "Noi siamo la maggioranza, noi fissiamo le regole". Invece le regole bisogna fissarle tutti insieme. Noi del Polo lo ripetiamo da sempre: nel dibattito delle riforme sono indispensabili le questioni di giustizia e solidarietà. E non si possono fare distinzioni tra buoni e cattivi, perché noi a fare i cattivi non ci stiamo». A Frattini, in chiusura, ha replicato Mattarella. «Sono meravigliato da queste accuse - ha detto - perché sui temi della giustizia e della sussidiarietà si stava discutendo in bicamerale, ma quel lavoro è stato fatto saltare da Berlusconi. Il progetto c'è, c'è tutto. Riprendiamo da lì, invece di guadagnarci facili applausi parlando di giustizia», [r. i.] Cesare Salvi Cesare Salvi