Un colpo al cuore della Svizzera

Un colpo al cuore della Svizzera Un colpo al cuore della Svizzera Lutto nazionale: la compagnia è un simbolo del Paese GINEVRA DAL NOSTRO INVIATO Oggi lutto nazionale, bandiere a mezz'asta, incontri pubblici rinviati, manifestazioni soppresse, feste annullate. In 67 anni di storia Swissair non era mai accaduto. La Svizzera si identifica nella sua compagnia aerea e si raccoglie nel dolore per un incidente così simbolico, nel quale sono morti anche 136 americani, alcuni dei quali lavoravano alle Nazioni Unite di Ginevra, altro monumento costitutivo dell'identità della Confederazione. Il Presidente Flavio Cotti ha dichiarato il lutto in mattinata, appena la dimensione della tragedia è apparsa chiara. Swissair è nel mondo simbolo di sicurezza e affidabilità. Gli aeroporti di Ginevra, ma soprattutto quello di Zurigo, si sono sviluppati e moltiplicati sull'immagine della compagnia aerea di bandiera. E anche l'elenco delle vittime della catastrofe di ieri lo dimostra. Appartenevano a 14 nazionalità diverse. Da tutta Europa, ma anche da Arabia e Medio Oriente si vola abitualmente verso la Svizzera come tappa intermedia di grandi viaggi intercontinentali e per salire su aerei Swissair. Il presidente del gruppo Sair (al quale la compagnia appartiene insieme a Crossair e Sabena) Philippe Brugisser ieri a Zurigo aveva la voce rotta dal¬ l'emozione mentre nella conferenza stampa raccontava l'incidente di Halifax: «Sarebbero bastati solo dieci minuti in più...». E intanto i suoi uomini davano le cifre di tanta affidabilità. Quello di ieri è il più grave e terribile tragedia della compagnia che da 19 anni non registrava alcun problema. E nel corso di 67 anni di storia gli incidenti sono stati solo 4. L'ultimo nel '79, all'aeroporto di Atene, quando un Dc8 uscì di pista infase di atterraggio. I morti furono 14. Nel '70 un attentato fece esplodere un altro aereo (47 vittime); nel '63 l'incidente più grave, l'incendio di un Caravelle con 80 morti. E' così che il governo della Confederazione elvetica ha deciso di trasformare l'incidente di Halifax in una tragedia propria, oltre che di tutto il Paese. Ma è stato ed è anche soprattutto un lutto degli Stati Uniti. Dei 136 americani periti nel crash, 12 erano funzionari delle Agenzie Onu. Sei lavoravano all'Organizazione mondiale della Sanità, due all'Unicef (il fondo per l'infanzia), due all'Unhcr (l'Alto Commissariato Orni per i rifugiati) e due all'Ompi, l'organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale. Con i funzionari che tornavano dalle vacanze c'erano anche i loro famigliari, come nel caso di Jonathan Manna, responsabile per la Nazioni Unite delle Politiche contro la diffusione dell'Aids che è perito nell'incidente as¬ sieme alla moglie e al figlio. Dunque bandiere a mezz'asta oggi in tutta la Confederazione, compresi i palazzi dell'Orni. Per l'Italia il ministro degli Esteri Dini ha inviato messaggi di cordoglio al presidente svizzero Cotti, al segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan e al Segretario di Stato americano Madeleine Albright. [c. m.] Da 19 anni la linea aerea, sinonimo di sicurezza, non aveva alcun problema

Persone citate: Cotti, Dini, Flavio Cotti, Jonathan Manna, Kofi Annan, Madeleine Albright, Philippe Brugisser, Sabena