Premio-fedeltà 50 anni dopo di Gabriele Beccaria
Premio-fedeltà 50 anni dopo Presenta la ricevuta del '48 e l'albergo gli fa il prezzo di allora Premio-fedeltà 50 anni dopo NON riuscivo a credere che fossero passati 50 anni. E' stato come tornare indietro nel tempo». Chi si stupisce è un signore attempato, uno sconosciuto che non avrebbe mai pensato di finire su «Usa Today», se non fosse stato protagonista di una di quelle favole di cui l'America è produttrice instancabile e avida consumatrice. George Selby deve la sua avventura a una vecchia ricevuta e alla mania di conservare tutto. Era l'estate del 1948 quando portò la moglie Ruth al Waldorf Astoria per la luna di miele. E' l'estate del 1998, quando gli viene in mente di celebrare il mezzo secolo di nozze, replicando i lussi nell'hotel più celebre di Manhattan. Prende il telefono e da bravo americano medio si informa con paziente pignoleria su tariffe, offerte, riduzioni. Con gentilezza artefatta l'impiegato delle «reservations» - le prenotazioni - snocciola l'elenco, finché è chiaro che è impossibile scendere sotto i 435 dollari a notte. George rabbrividisce. Ruth ha un'illuminazione. Si inserisce nel dialogo e si mette a raccontare del 1948 e di com'è incredibile che allora se la fossero cavata con 15 dollari appena. Quel salto al 1948 provoca un'altra illuminazione, nell'impiegato, che invece di tagliare corto, sorprende l'anziana coppia con un «aspettate un secondo, per favore». Parte la musica registrata e, quando torna, li imbambola come se portasse un messaggio angelico: «Saremo felici di proporvi la cifra di 15 dollari, se avete ancora la ricevuta originale». George ce l'aveva, nell'album delle foto. Ha dovuto solo aggiungere 11 dollari per le tasse e si è potuto permettere 3 notti, come 50 anni fa. Il paradosso temporale è durato finché è arrivata, fresca fresca, la ricevuta del ristorante. Gabriele Beccaria
Persone citate: George Selby, Waldorf
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