L'EURO PUÒ' EVITARE LA TEMPESTA
L'EURO PUÒ' EVITARE LA TEMPESTA L'EURO PUÒ' EVITARE LA TEMPESTA LA sfiducia, che non molla la presa al collo dei mercati finanziari mondiali, colpisce anche il dollaro, sceso ai minimi dell'anno nei confronti delle monete europee e debole perfino rispetto allo yen, modificando il ruolo della moneta americana, tradizionale «rifugio sicuro». In tempi di finanza globale e di Euro, il vecchio motto americano, «Il dollaro? La mia moneta, il tuo problema», non è più credibile: «tutti i problemi» sono oggi «problemi di tutti». La stessa debolezza del dollaro rappresenta un effetto collaterale della crisi russa che per le economie reali europee, per i loro commerci, potrebbe portare conseguenze più profonde di quelle modeste che provengono da Oriente. Se ne dovesse derivare un contrasto di interessi tra Europa e Usa, peggiorerebbe ancora la fiducia su mercati già sconcertati da una crisi finanziaria per la prima volta davvero globale e che soffre, con la perdita di credibilità inflitta al Fondo monetario internazionale, della macroscopica assenza di un «salvatore di ultima istanza» che goda di fiducia generale. Per i policy makers europei e americani d'altronde il mondo della «prima crisi globale» appare capovolto. Nel vecchio mondo si sarebbe visto un dollaro rafforzato, un Euro sotto pressione fino forse a saltare e, in questo scenario rimasto irrealizzato, la lira si sarebbe dovuta difendere alzando i tassi d'interesse. Nel mondo attuale il dollaro cala e i Paesi europei pur soggetti a tensioni si sentono ancora più motivati a realizzare l'Euro. L'area della moneta unica europea è anzi finora un'oasi di relativa stabilità. La Banca cen- Carlo Bastasti! CONTINUA A PAG. 8 SECONDA COLONNA
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