Il decalogo di Veltroni per salvare il cinema
Il decalogo di Veltroni per salvare il cinema E oggi il provvedimento sulla Biennale Il decalogo di Veltroni per salvare il cinema Più finanziamenti e nuove sale Zeffirelli: «E una carnevalata» ROMA. In mi momento strategico, cioè a poche ore dall'avvio della Mostra di Venezia, il vicepresidente del Consiglio Walter Veltroni ha presentato ieri mattina un decalogo di nuovi provvedimenti a sostegno del cinema italiano. Dopo aver chiarito che le iniziative «non saranno pagate dai contribuenti» ma realizzate attraverso «la razionalizzazione delle attuali risorse», Veltroni ha illustrato i dieci comandamenti riservandosi il pezzo forte, quello riguardante proprio la Biennale veneziana, per la giornata di oggi. Il primo punto sancisce la liberalizzazione del sistema di credito per cui lo Stato non erogherà più finanziamenti diretti, ma interverrà con contributi in conto interesse sui mutui erogati da qualsiasi banca; poi c'è l'aumento dell'intervento statale sugli interessi per i finanziamenti che coprirà il 100% dell'investimento contro l'attuale 70%. «Questo - ha detto - dovrebbe consentire al nostro cinema di fare film più grandi, di avere più varietà di generi, di essere più competitivo a livello internazionale». Le altre novità riguardano il passaggio dall'attuale miliardo e mezzo a due miliardi e mezzo del limite d'intervento destinato a film di «particolare valore culturale»; l'estensione al settore dei cortometraggi del fondo di sostegno per i film di valore culturale «perché - ha sostenuto - sono la palestra della creatività e quindi vanno incentivati»; l'aumento degli importi dei premi di qualità da 400 a 500 milioni per i lungometraggi e l'istituzione di 20 premi da 25 milioni per i «corti». Anche il fondo di sostegno alle sale cinematografiche «d'essai» sale da 3 a 6 miliardi, mentre il contributo sugli interessi per l'apertura e la ristrutturazione dei cinema passa dal 90% al 100% con un 20% in più in ci- Walter Veltroni fre assolute. Le multisale avranno l'obbligo di programmare una quota del 20% di film italiani ed europei in almeno tre sale e «per snellire le procedure, riservando allo Stato facoltà di controlli e sanzioni che vanno dalla sospensione alla revoca del finanziamento» nascerà l'autocertificazione delle dichiarazioni di nazionalità italiana delle pellicole. D'ora in poi le domande di finanziamento dei film potranno essere presentate quattro volte l'anno, a scadenza trimestrale, in modo che gli operatori del settore possano contare sulla certezza delle risorse e tornare alla carica in tempi brevi per sottoporre a riesame i progetti eventualmente modificati; l'ultimo comandamento veltroniano è diretto alla Scuola Nazionale di Cinema che potrà contare d'ora in poi su «risorse certe» annuali e quindi puntare a diventare «l'università del cinema italiano». Il senso del deca logo è «uscire dall'assistenzialismo per creare un movimento che duri oltre la vita del governo». Veltroni ha poi descritto le misure riservate a teatro, musica e danza: istituzione di un fondo per la concessione dei contributi in conto interessi per i mutui stipulati dagU operatori dei tre settori in questione; triennalizzazione dei contributi; ampliamento delle risorse destinate all'Istituto del Dramma Antico. Aspro sui «comandamenti» di Veltroni, Franco Zeffirelli, senatore dì Forza Italia dal '94, il quale ha definito «un'oscena carnevalata» i dieci punti del vicepresidente del Consiglio: «Il cinema è un mondo di sogni che non può essere ridefinito dallo Stato. D'altra parte che ci si poteva aspettare dai nipotini di Togliatti? Continuano a concepire il mondo dello spettacolo e della cultura con la stessa mentalità veterocomunista che lo ha distrutto». ls. n.] Walter Veltroni
Persone citate: Franco Zeffirelli, Togliatti, Veltroni, Walter Veltroni, Zeffirelli
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