Dubbi per le matricole

Dubbi per le matricole DEI MERCATI Dubbi per le matricole Iviolenti ribassi registrati da Piazza Affari in questi ultimi giorni e le turbolenze che hanno investito tutti i mercati del mondo, condizionano anche le scelte delle società che si stanno preparando per sbarcare in Borsa. E' il caso per esempio della De-Ta, azienda di Maranzana (Udine) attiva nella produzione di sedie per ufficio con un fatturato di circa 150 miMardi, che ha deciso di congelare per il momento il progetto Borsa. «Viste le turbolenze dei mercati, anche se i tempi della quotazione non erano ancora stati definiti, abbiamo deciso di congelare per il momento il progetto», dicono in sostanza alla società. La quotazione, precisano però alla De-Ta, non è vitale: l'azienda infatti non ha debiti e lo sbarco in Borsa è finalizzato solo all'espansione. L'obiettivo quindi rimane, ma si aspettano condizioni di mercato migliori. Anche se la quota di fatturato destinata ai mercati più colpiti dalla crisi è molto marginale. Ballentato anche il piano borsa della Metalcastello, l'unica fra le società che stanno per arrivare sul listino maggiore ad aver già presentato la domanda. Anche se l'intenzione, per l'azienda di Porretta Terme che produce componenti meccanici di precisione per il settore automotive e che nel '97 ha realizzato un fatturato di 121 miliardi, di cui il 78% in Italia e Ue, resta quella di arrivare sul mercato entro l'anno. «La società - ha detto il presidente Ivo Sciorilli - sta completando l'istruttoria con i dati della semestrale e sta inoltre valutando insieme allo sponsor Caboto Sim il timing più appropriato anche in funzione alla volatilità dei mercati». Diverso il caso della bresciana Cf Gomma, che puntava ad arrivare in borsa alla fine del '98 o all'inizio del '99, ma prima vuole portare a termine un'operazione di acquisizione in Germania. «Non abbiamo ancora esaminato la situazione dei mercati, ma in questo momento non c'è un legame fra il progetto e l'andamento ue'b borse perché dobbiamo riconsiderare il mome ito di entrata a Piazza Affari a seguito di una acquisizione che stiamo facendo - precisa il direttore finanziario, Renato Faita -. E questo lo potremo fare solo quando avremo analizzato in dettaglio gli aspetti dell'operazione. Nel farlo ovviamente terremo conto anche della situazione dei mercati, ma in questo momento è secondaria perché non abbiamo ancora preso decisioni definitive». La società, che prevede di fatturare nel '98 circa 410 miliardi con un utile intorno ai 10 miliardi, è presente in Brasile e Argentina, ma risentirà della crisi che sta rallentando la produzione nel continente in maniera molto limitata, visto che l'attività in quei Paesi incide pochissimo sul fatturato complessivo. I crolli recenti non avranno invece nessun impatto sullo sbarco al ristretto della Banca di Genova e San Giorgio, la cui domanda è in attesa del via libera della Borsa spa. Il caso dell'istituto genovese, 3,6 miMardi di utile nel '97, è però un po' particolare. Nel senso che non ci sarà un collocamento, i titoli sono già in mano ai risparmiatori, e non è prevista, al momento, raccolta di mezzi freschi sul mercato. «L'andamento dei mercati per noi è ininfluente - dice l'amministratore delegato, Eugenio Benvenuto -. L'idea di andare al ristretto c'era e rimane a prescindere dall'andamento delle borse». [Agi]

Persone citate: Ivo Sciorilli, Renato Faita

Luoghi citati: Argentina, Brasile, Germania, Italia, Porretta Terme, Udine