Murdoch esploratore ad Arcore
Murdoch esploratore ad Arcore Fra le ipotesi: intesa commerciale, partecipazione azionaria e ingresso nel gruppo Kirch Murdoch esploratore ad Arcore Visita lampo a Mediasetper studiare alleanze MILANO. «Un incontro di cortesia», ripete Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, abbronzato, di grigio vestito. Più in là, su una Mercedes nera, Rupert Murdoch ha la faccia di chi sa ma non dice, abbronzato pure lui, il magnate dei magnati, l'uomo che due volte, nel '94 e nel '98, aveva cercato di far sua la Mediaset, doppiopetto blu, cravatta gialla, parla fitto fitto con il suo braccio destro Bruce Me Wilham. Alle tre e venti di pomeriggio la visita lampo è finita. Due ore a Cologno Monzese, prima faccia a faccia coll'intero vertice Mediaset poi in giro a dare un'occhiata agli impianti. Due ore ad Arcore, colazione a casa Berlusconi, assente Silvio, presenti Marina e Piersilvio, i figli che a detta di papà avevano convinto Sua Emittenza a dire no a Murdoch e che ora, sette mesi dopo, Rupert vuol conoscere. Visita di cortesia, certo. E qualcosa di più. Perché è fin troppo evidente che uno come Murdoch, padrone di un impero multimediale senza molti confini, non perde certo il suo tempo solo per un incontro di cortesia e basta. Business is business e l'obiettivo di Murdoch è preciso: espandersi, trovare nuovi mercati, nuovi alleati. In Italia Murdoch vuole sbarcare, l'ha fatto capire con le sue richieste d'acquisto per Mediaset; incassati i no dei Berlusconi senior e junior, non demorde. Mediaset non è in vendita? Bene, si possono comunque studiare forme di collaborazione commerciali, forse un accordo azionario, intrecciare alleanze vitali nel gran mondo della fiction. Interessa a Murdoch, interessa a Mediaset. E poi c'è il progetto Germania, altro Paese che al tycoon australiano di nascita, inglese d'adozione, statunitense di passaporto sta molto a cuore, mercato vasto e appetitoso dove c'è Leo Kirch, il patron della Taurus, l'uomo che possiede una delle più grandi «libraries» di film al mondo, che ha acquistato i diritti dei prossimi mondiali di calcio, quelli del 2002 e del 2006. Kirch, non è un segreto, non se la passa bene, è indebitato, ha bisogno di capitali, deve riorganizzare il gruppo. Per farlo, ha in mente di seguire la via a suo tempo messo imboccata da Mediaset: creare un nocciolo duro di azionisti e quotarsi in Borsa. Se in casa Mediaset il progetto si chiamava «Wave», onda, in casa Kirch l'hanno chiamato «Traviata»: fare entrare nel capitale vecchi amici, Mediaset, Murdoch, Al Waleed, Telecinco, a fianco di alcune banche d'affari, poi, una volta quotati, alcuni soci potrebbe restare, altri defilarsi, qualcuno crescere, altri diminuire. Come in Mediaset, appunto, dove all'inizio Kirch aveva il 6% e poi è sceso all'1,3%. Hanno parlato del progetto Traviata Murdoch e i suoi interlocutori italiani? «Anche», è la risposta per forza vaga di Confalonieri che alza cortine di fumo: «Abbiamo parlato di Traviata ma anche di tante altre cose, di Russia, di Cina, di mare». Poi ammette che qualcosa bolle in pentola: «Nel nostro settore le cose corrono veloci...». Perché è chiaro che un blitz milanese di padron Murdoch, ammesso pure il desiderio di conoscere i rampolli, non si sa mai («E' un uomo molto simpatico, piacevolissimo», è il giudizio di Marina, bionda e nerovestita), si giustifica solo con la necessità di dare l'ok a qualcosa di consistente. L'ok a Traviata, certo, dopodiché ci penseranno consulenti, avvocati, banchieri a perfezionare l'iter: se sarà 20% per Murdoch (costo 600 miliardi) e 15% per Berlusconi, 5% per Al Waleed e un altro 5% per Telecinco. Traviata, certo, ma non solo. Perché sotto sotto pare esserci l'ok a siglare un'alleanza più ampia che potrebbe essere comunicata alla prossima convention Mediaset di Montecarlo. Alleanza in terra di Germania ma non solo, perché in concomitanza con l'operazione Kirch, dice chi sa, Murdoch e Berlusconi potrebbero chiudere un accordo italianissimo: in soldoni, il gruppo News Corporation potrebbe acquistare una quota in Mediaset, non la maggioranza come finora voleva (e come Berlusconi ha respinto) ma una quota. Così, ecco spiegati un blitz nemmeno per un secondo tenuto nascosto, una colazione con i «dissidenti» Marina e Piersilvio, che se si sono opposti alla vendita in blocco non si opporrebbero a una parziale, quella visita agli impianti Mediaset di Cologno e quelle domande sulla consistenza della library e sulle tecnologie adottate. Sarà anche stata di cortesia, ma a qualcuno è sembrata una visita per toccar con mano presente e futuro di un prossimo partner. Armando Zeni Riparte il dialogo con Piersilvio e Marina Berlusconi Il magnate tv Rupert Murdoch ieri in visita al quartier generale della Mediaset a Cologno Monzese Il numero uno di Mediaset Fedele Confalonieri
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