Russia, l'Ue studia la cura

Russia, l'Ue studia la cura Russia, l'Ue studia la cura II 24 vertice del G8 a New York CRISI ■ GRANDI E LA CRISI DI MOSCA BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La crisi russa preoccupa l'Europa, ma non sembra ancora allarmare a tal punto i Quindici da decidere una riunione d'emergenza dei ministri delle Finanze, come aveva proposto invece il Commissario per gli Affari monetari Yves-Thibault de Silguy. Ieri pomeriggio si è riunito in via straordinaria il Comitato monetario, l'organismo che raccoglie i dirigenti del Tesoro e della Banca centrale di ciascun Paese europeo proprio per analizzare gli effetti della rovinosa caduta del rublo, ma l'esito della riunione sembra essere stato abbastanza tranquillizzante, confermando la previsione di un impatto piuttosto limitato della crisi sulle economie europee, dato che i livelli di interscambio commerciale sono comunque modesti. Mentre in questi giorni ci sono regolari consultazioni telefoniche, il primo momento in cui i ministri dei Quindici potranno incontrarsi sarà quindi l'Ecofin informale in programma il prossimo 25 settembre a Vienna. Il giorno prima, il 24, i ministri degli Esteri del G8 nella formazione, quindi, allargata anche a Mosca - si riuniranno invece a New York ed è certo, sebbene l'ordine del giorno non sia ancora noto, che in quell'occasione parleranno di Russia. Il 3 ottobre saranno poi i ministri delle Finanze del G7 a incontrarsi a Washington. Ma la prima occasione per trattare l'argomento ai massimi livelli sarà probabilmente dopodomani a Salisbugo quando i ministri degli Esteri Ue si incontreranno per un consiglio informale. Oggi intanto il presidente della Commissione europea Jacques Santer e probabilmente la Commisione stessa faranno una dichiarazione sulla crisi russa, approfittando dell'erogazione di alcuni fondi nell'ambito del programma di cooperazione economica Tacis. Il messaggio sarà naturalmente di mettere in atto le riforme indicate dal Fondo mo¬ netario internazionale, unito probabilemnte all'avvertimento - già lanciato lunedì da De Silguy - che l'Europa non è disposta a pagare alcun conto per riparare a quello che viene considerato un problema politico russo. Per quel che riguarda gli aspetti finanziari Bruxelles continua a ostentare sicurezza sul fatto che i problemi di Mosca non ostacoleranno la crescita europea. De Silguy ha detto lunedì scorso che «non c'è alcuna ragione a priori» per rivedere al ribasso le previsioni di crescita per l'insieme dei. Quindici, che ammontano al 2,8 per cento nel 1998 e al 3% il prossimo anno. Ma unito agli effetti della crisi asiatica, il colpo che viene dalla Russia e specialmente il fatto che la Germania sia il Paese che vanta i maggiori cre¬ diti verso Mosca potrebbe provocare qualche problema al processo di integrazione economica e monetaria, se non altro perché potrebbe causare un repentino congelamento del clima di fiducia di cui specialmente i Paesi della zona Euro hanno approfittato in questi ultimi mesi. Problemi più gravi si intravedono all'orizzonte, con l'allargamento ai Paesi dell'Est e Centro Europa partito ufficialmente questa primavera. Qualsiasi grave sommovimento in Russia potrebbe, infatti, ripercuotersi verso i Paesi candidati all'adesione all'Unione Europea nei prossimi anni, primi fra tutti la Polonia, l'Ungheria e la Repubblica Ceca, rendendo così più difficile il processo e creando nuove tensioni migratorie. [f. man.] Il presidente della Commissione, Santer

Persone citate: Jacques Santer, Santer, Thibault