L'alfabeto rovesciato di Stefano Bartezzaghi

L'alfabeto rovesciato Soltanto per i macellai non valgono le regole della logica L'alfabeto rovesciato come Albero, B come Bandiera, C come Cane... Era la prima pagina dell'abbecedario ed era il primo passo verso la classificazione razionale. A, B, C, ovvero abbiccì: il primo livello di accordo, il più rozzo ma anche il più generale. Tutti gli alfabetizzati mettono in ordine alfabetico nello stesso modo, in ogni contrada della civiltà occidentale. Si fa un'eccezione per i macellai italiani che, forse per scontare la vendetta della mucca pazza, devono rinunciare alle comodità dell'alfabeto. Il codice che è appena stato introdotto per la classificazione delle carni bovine esula infatti da qualsiasi principio razionale. Ogni pezzo di carne sarà contraddistinto da due lettere (oltre che da un numero). La prima lettera indica la bestia da cui proviene il pezzo, e questa lettera potrà essere 0A0B0C0D o E. Ma non in ordine, come sarebbe comodo. No, si comincia dalla B e questa B significa Toro. B come Toro? Magari è un tributo alla lingua inglese, dove «toro» si dice appunto «bull» (viene in mente quel libro di Walter Fontana in cui un personaggio chiede al suo commensale com'è la sua cotoletta e questo, che è appena tornato dall'America, dice «non saprei spiegarti, non mi viene la parola italiana, mi verrebbe da dirtelo in inglese». «Dimmelo in inglese». «Very good>>). Ma non è neppure quello, poiché la Vacca dovrebbe allora chiamarsi C (=Cow), e invece la C è riservata al Manzo. La Vacca è D, il Vitello è A, la Giovenca è E. La seconda lettera indica la qualità della carne, e qui abbiamo una S che significa Superiore e una E che significa Eccellente. Bene, si segue il principio della lettera iniziale, e fra l'altro EE non sarà più la targa degli Escursionisti Esteri ma significherà Giovenca Eccellente. Dopo Superiore ed Eccellente abbiamo la carne Ottima, però qui si userà la U mentre la 0 va sulla carne di qualità Abbastanza Buona. La carne Buona avrà una R, la carne Mediocre avrà una P. In questo modo non solo le lettere non hanno rapporto con i gradi di qualità della carne, non hanno neanche rapporto fra loro: lo avrebbero se la carne migliore fosse la A e la meno buona la E. Ma quello sarebbe ancora un ordine, connesso ad altri ordini (le serie dei campionati di calcio, dalla A alla C; le sezioni scolastiche, alcune forme di valutazione) e perciò essere memorizzabile. Ora è evidente che si preferisce una convenzione opaca, in cui una lettera non allude né a un nome (T come Toro) né a ima serie alfabetica (C è peggiore di B e migliore di D). Bisogna consultare tabelle, come se un vigile dovesse guardare il codice per controllare il significato dei cartelli stradali. Nello stes¬ so giorno in cui veniva alla luce questo bizzarro (o almeno borgesiano) sistema di orientamento per i non vegetariani è stato anche presentato il nuovo gioco a scommesse legato al campionato di calcio. Si chiama «Totosei», fa giocare sul numero di gol segnati in ogni partita, e prevede quattro simboli: lo 0 per le partite che si concludono a reti castamente inviolate; 1' 1 e il 2 per le partite in cui si segnano rispettivamente uno o due gol (e fin qui siamo nella noiosa razionalità occidentale); la M per le partite in cui si segnano tre gol o più. Purtroppo questa M non significa Mucca (sarebbe stato un bel risarcimento per l'ottimo bovino); non sta neanche ad abbreviare la volgare ma efficace interiezione siciliana con cui un lettore di Camilleri potrebbe accogliere lo spettacolo della goleada. No: M sta per «More» che in inglese significa «di più». La razionalità alfabetica non esiste più, ma la partita è stata very good. Stefano Bartezzaghi

Persone citate: Albero, Bandiera, Camilleri, Cane, Walter Fontana

Luoghi citati: America