Un fisico e un medico nella lista dei carnefici

Un fisico e un medico nella lista dei carnefici Un fisico e un medico nella lista dei carnefici ROMA. Una decina di perquisizioni, denunce, arresti, sequestri di materiale pornografico. Da Torino a Bologna, da Firenze a Roma, Napoli e Catanzaro: la rete italiana dei pedofili si estendeva da Nord a Sud, ma dalle prime notizie sull'inchiesta internazionale sarebbero a Napoli e Catanzaro le menti dell'organizzazione. Nella città partenopea un uomo è in stato di fermo: è un fisico di Bacoli, dipendente di una società aerospaziale, si chiama Enrico De Marinis e ha 38 anni: durante le perquisizioni (nella sua abitazione, in un appartamento di cui ha la disponibilità, nell'alloggio in cui vive la madre e in ufficio) sono stati sequestrati floppy disc e ed, una macchina fotografica, decine di ndlini usati, un computer e software. L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento di minori e alla produzione, divulgazione e detenzione di materiale pornografico. Secondo quanto si è appreso, gli investigatori lo hanno individuato con ricerche compiute su siti Internet sulla pedofilia. L'uomo, sposato e padre di un figlio, viene sospettato di essere uno dei «terminali» italiani della rete di pedofili telematici e avrebbe avuto contatti e scambi di materiale informatico con «navigatori» esteri, alcuni dei quali residenti in Inghilterra. De Marinis è sospettato di aver fotografato bimbi fra i 3 e i 6 anni e di aver diffuso le foto via Internet. A Catanzaro è stato arrestato un medico specializzando in pediatria, Guido Ferreri, 30 anni, accusato degli stessi reati del fisico di Napoli. Nella sua abitazione (l'uomo vive da solo) è stata sequestrata una voluminosa documentazione composta da cd-rom contenenti immagini di bambini nudi o sottoposti a violenze sessuali, migliaia di foto sem- pre di bambini ed elenchi telematici con nomi, indirizzi e numeri di telefono di persone coinvolte nel giro di pedofilia residenti in altre regioni d'Italia e all'estero. Il medico è stato seguito dagli agenti per alcuni mesi in tutti i suoi spostamenti e contatti. Le sue conversazioni telefoniche sono state intercettate e registrate, così come i suoi dialoghi diretti con alcune persone con le quali il professionista era in contatto. La polizia ha anche accertato che Ferreri era in stretti rapporti con uno straniero che sarebbe stato ospite più volte a casa sua. Lo stesso medico, da solo o assieme al suo complice, avrebbe attirato con vari pretesti nella sua abitazione decine di bambini tra i 4 e i 10 anni, che avrebbe fotografato in pose particolari. Dalle indagini è comunque emersa l'assoluta estraneità al giro di pedofilia dei genitori dei bambini. I cyberinvestigatori della polizia postale e delle telecomunicazioni, al lavoro da alcuni mesi in collaborazione con i colleglli di mezzo mondo, stanno ora esaminando le migliaia di foto sequestrate per individuare ambienti e paesaggi, cercando di risalire così a vittime e carnefici. Il retro di un'auto con parte della targa, italiana, sfondo sfocato di ima foto scattata probabilmente in un garage, è stata la upista» che li ha guidati a scoprire, per la prima volta, mia produzione italiana di materiale pornografico con bimbi protagonisti. | «Sono immagini meno crude e violente» di quelle trovate in questa ed altre indagini sui pedofili via Internet, rassicurano gli inquirenti. Ma sono bambini italiani, fotografati nel nostro Paese. Quanti? Di che età? Quando e dove? Sono domande alle quali, almeno per ora, gli inquirenti non possono o vogliono rispondere (una conferenza stampa è indetta per oggi). A Bologna le perquisizioni sono state due e hanno coinvolto tre persone, anche se soltanto una è collegata all'inchiesta napoletana. Riguarda uno studente che, a quanto si è potuto apprendere, avrebbe già spiegato di avere visitato casualmente navigando in Internet un sito sospetto, spiegando però di essersi limitato a consultarne l'indice, senza entrarvi. La seconda perquisizione ai danni di un commerciante di 42 anni di un grosso comune a Est di Bologna per alcune foto alla figlioletta. Due anche le perquisizioni a Torino e tre a Firenze. «L'Interpol ci ha segnalato un soggetto a Napoli (De Marinis, ndr) - spiega Giuseppe Messa, direttore del servizio di pohzia postale e delle telecomunicazioni -. Così sono scattate intercettazioni telematiche e altri controlli, fino alla perquisizione. L'importanza di questa inchiesta è nel collegamento, nello scambio di informazioni, negli incontri tra gli investigatori di tanti Paesi», [r. cri.] I due arrestati a Napoli e Catanzaro sarebbero i referenti italiani dell'organizzazione Perquisizioni a Torino Bologna e Roma

Persone citate: De Marinis, Enrico De Marinis, Ferreri, Giuseppe Messa, Guido Ferreri