Malato di Aids, violento l' ex moglie

Malato di Aids, violento l' ex moglie Roma, non aveva accettato la separazione. La donna salvata dai carabinieri Malato di Aids, violento l' ex moglie «Nessun altro ti avrà» ROMA. «L'amo e non accetterò mai che sia di un altro uomo». Così, nonostante fosse affetto da Aids un uomo ha costretto la ex moglie ad avere rapporti sessuali con lui, e si è consumata un'altra storia di violenza, ai margini della periferia romana, la donna al tempo stesso vittima e complice dell'uomo. E' accaduto due sere fa al quartiere Trionfale. L'uomo, 34 anni, le generalità tenute segrete dagli inquirenti per evitare complicazioni alla donna, ripeteva fra sé quella frase, mentre sulla sua Ritmo attendeva fuori dell'ospedale l'uscita dell'ex moglie, 40 anni, aiuto cuoca. Fra convivenza e matrimonio, i due avevano trascorso insieme quindici anni di vita e dato alla luce una figlia, oggi quattordicenne. Da un anno e mezzo erano separati, una decisione presa dalla donna. Il marito, da giovane meccanico nella zona della Casilina, con gli anni aveva perso il lavoro e si era avvicinato alla droga. Ormai ufficialmente disoccupato, l'uomo viveva di spaccio e per questo era anche stato arrestato. Non aveva mai accettato la separazione. Aveva continuato a considerare l'ex moglie la sua donna, e, dunque, a rifiutare la possibilità che appartenesse a un uomo diverso da lui. Quando, infine, due sere fa la donna è uscita dall'ospedale, l'ha costretta a entrare nella sua Ritmo. E' partito di corsa e si è fermato soltanto quando è giunto alla Pineta Sacchetti, un bosco a quell'ora immerso nel buio e frequentato da coppiette e spacciatori. L'uomo ha trascinato la donna fuori dall'auto, costringendola a raggiungere un prato circondato da pini, a mezzo chilometro circa dalla strada, abbastanza isolato da evitare occhi indiscreti. La donna è stata gettata a terra ed è stata costretta a subire un rapporto orale prima di riuscire a fuggire. E' corsa via, ma il marito l'ha rincorsa. Quando l'ha raggiunta, l'ha di nuovo gettata a terra e picchiata con una pietra sulla testa. Non è riuscito, invece, a impedire alla donna di urlare. Le urla sono state udite da una coppietta appartata nella pineta. Erano le 22,30 quando una voce maschile avvertiva il centralino del «112» dei carabinieri che una donna era in difficoltà all'interno della Pineta Sacchetti. Sul posto sono giunti gli uomini della I Sezione del Nucleo radiomobile guidati da Gioacchino Meglio. Hanno trovato l'uomo che con un fazzoletto tamponava il sangue che usciva dalla testa della donna. Alle domande dei militari lui ha risposto che vi era stata un'aggressione, che quattro uomini avevano tentato di rapinarli e poi erano fuggiti. Mentre l'uomo raccontava, la donna con la testa annuiva. I carabinieri, poco convinti, hanno condotto i due in caserma e li hanno interrogati separatamente. La coppia è caduta più volte in contraddizione, non avendo avuto il tempo di mettersi d'accordo su una versione comune. Non coincidevano l'abbigliamento dei presunti aggressori, né la via di fuga che avevano preso. Alla fine è stata lei a cedere. Ad un certo punto è scoppiata a piangere e ha raccontato la verità. «Non volevo dirvi nulla - ha spiega¬ to - perché lui ha minacciato di fare del male a nostra figlia se avessi detto a qualcuno che cosa era accaduto stasera». Messo alle strette, anche l'uomo ha ammesso, spiegando che la ex moglie era diventata un'ossessione. L'uomo è stato arrestato e condotto nel carcere di Regina Coeli, con l'accusa di sequestro di persona, lesioni e violenza carnale. Fra una decina di giorni potrebbe essere accusato anche di tentato omicidio; quando si saprà l'esito delle analisi a cui si sottoporrà la moglie per sapere se ha contratto l'Aids. [f. a.] Un altro episodio di violenza contro una donna

Persone citate: Ritmo, Sacchetti

Luoghi citati: Roma